L’ILLUSIONE «DEMOCRATICA» DEL METODO M5S
Alessandro Di Battista ha dichiarato: «stop alle lottizzazioni partitiche per tutte le nomine pubbliche». Gli ha fatto eco Davide Casaleggio proponendo di sottoporre a consultazione degli iscritti al M5S, sulla piattaforma Rousseau X, le «migliaia di nomine pubbliche su cui il Movimento può agire in questi mesi» per renderle «più trasparenti e ispirate alla meritocrazia». Una volta si chiamava sottogoverno e i vecchi partiti venivano criticati per qualche centinaia di nomine, ora divenute migliaia, sulle quali la consultazione dei poco meno di 120 mila iscritti al M5S darebbe garanzia di scelta secondo il merito. Queste proposte contengono due errori. Una parte di quelle nomine riguarda posti che andrebbero soppressi. Per esempio, l’attività di supporto all’attuazione delle riforme pubbliche, di promozione dell’innovazione e di selezione per l’accesso al settore pubblico, affidate al Formez, associazione con personalità giuridica privata, finanziata dallo Stato, deve necessariamente dipendere da un presidente come l’ex ministro dei Beni culturali, del M5S, o non potrebbe essere affidata a un organo statale, come la Scuola nazionale di amministrazione? Secondo errore: perché mai l’approvazione di una proposta fatta dai dirigenti del M5S e approvata dalla maggioranza degli iscritti al Movimento dovrebbe assicurare che la persona prescelta merita di essere designata? In che modo gli iscritti potrebbero verificare qualità, competenza, esperienza del designato? Perché una persona scelta dal Movimento e — si può immaginare — tra i propri simpatizzanti darebbe maggiori garanzie di altre? Queste proposte, ammantate dall’illusione della democrazia, dimostrano soltanto che forze politiche che si dichiarano populiste non vogliono mollare la presa. Invece di sopprimere i posti di sottogoverno non necessari e di proporre per quelli che restano l’acceso a tutti, mediante regolare concorso, giudicato da commissioni imparziali, propongono di consolidare il diritto di appropriarsi dello Stato, a proprio uso e consumo.