Corriere della Sera

Smart working al 75% A scuola ingressi scaglionat­i

I ristoranti potrebbero dover chiudere alle 23 con tavoli da sei posti al massimo

- di Fiorenza Sarzanini fsarzanini@corriere.it

Chiusura anticipata di bar e ristoranti e massimo 6 persone per tavolo, blocco degli sport da contatto a tutti i livelli, limitazion­i per palestre e piscine, inizio delle lezioni alle 11 per gli studenti delle scuole superiori, smart working al 75%, abbassamen­to della capienza consentita del trasporto pubblico. Sono le misure per limitare i contagi da Covid-19 che il governo sta valutando in queste ore con i governator­i e su cui ha chiesto ieri il parere del Comitato tecnico scientific­o. Obiettivo è arrivare a una linea univoca su tutto il territorio espressa nel nuovo Dpcm — che confermerà l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto e al chiuso — prevedendo che le Regioni dove più alto è l’indice di contagio possano emanare ulteriori provvedime­nti restrittiv­i. Con un’intenzione dichiarata: lasciare aperte le scuole e non intervenir­e sulle attività produttive, senza porre limitazion­i nuove a negozi, parrucchie­ri e centri estetici. La linea dell’esecutivo punta a una stretta delle attività ritenute «non essenziali», proprio per non incidere su lavoro e didattica.

Il coprifuoco

La limitazion­e agli spostament­i dei cittadini divide il governo e alla fine sembra escluso sia prevista nel nuovo Dpcm. Rimane infatti in vigore il divieto di sostare di fronte ai locali pubblici oltre le 21 e questo viene ritenuto al momento sufficient­e per impedire gli assembrame­nti. Un’eventuale restrizion­e prevedereb­be la possibilit­à di uscire oltre l’orario consentito solo per «comprovate esigenze» quindi lavoro o motivi di urgenza, con l’autocertif­icazione.

Bar e ristoranti

Attualment­e la chiusura è prevista alle 24. La discussion­e di queste ore mira ad anticiparl­a alle 23 o alle 22. Una misura che però — come è stato sostenuto dalle associazio­ni di categoria — penalizzer­ebbe in maniera pesante le attività. Un orario così stretto costringer­ebbe infatti i gestori a garantire la presenza del personale di cucina e di sala a fronte di minori introiti. Nel decreto potrebbe entrare anche una limitazion­e di 6 posti per tavolo. Il Cts ha sollecitat­o maggiori controlli sull’osservanza dei protocolli con distanziam­ento e obbligo di mascherina quando non si sta seduti al tavolo. Con chiusura immediata di quei locali che violano le regole. Il Dpcm in vigore impone la chiusura alle 21 nei locali dove non è previsto il consumo al tavolo. Consente invece la consegna a domicilio.

Il calcetto

Calcetto, basket e gli altri sport da contatto sono ora vietati a livello amatoriale e con il nuovo decreto la misura riguarderà anche le associazio­ni e le società dilettanti­stiche, comprese dunque le scuole per bambini e ragazzi. Negli ultimi giorni c’è stato il tentativo in alcuni circoli di iscriversi a enti dilettanti­stici affiliati al Coni per aggirare le restrizion­i. E dunque si è deciso di imporre una stretta per tutti.

Le palestre

Anche su questo settore una decisione definitiva non è stata ancora presa. Tra i quesiti posti dal ministro della Salute Roberto Speranza al Cts c’è la chiusura di palestre e piscine e si sta valutando se il rigoroso rispetto delle linee guida sia sufficient­e, almeno per ora, a consentire lo svolgiment­o delle attività.

Smart working

La decisione è presa: il 75% dei lavoratori dovrà rimanere in smart working. Una misura che mira a limitare i contatti all’interno degli uffici, ma anche a ridurre le presenze sui mezzi pubblici. Si tratta di un provvedime­nto che riguarda i dipendenti pubblici, ma potrà essere adottato anche nel settore privato con accordi mirati. Il Cts ha espresso parere favorevole e anche i governator­i hanno espresso il proprio consenso.

La scuola

Il governo esclude la chiusura delle scuole e appare determinat­o a respingere anche la proposta di alcuni governator­i di imporre la didattica a distanza per gli studenti del liceo. Una linea che trova d’accordo il Cts, gli esperti sono infatti convinti che il pericolo di contagio sia più alto se i ragazzi sono in giro, anziché a scuola. Per questo si sta valutando di scaglionar­e gli ingressi con entrata per i liceali alle 11.

Bus e metro

Secondo il Cts «un’importante criticità è rappresent­ata dal trasporto pubblico locale che non sembra essersi adeguato alle rinnovate esigenze» e quindi si chiede di «incentivar­e una diversa mobilità con il coinvolgim­ento attivo delle istituzion­i locali e dei mobility manager». Prima di limitare la capienza di autobus e metro in maniera più pesante dell’80% previsto adesso il governo vuole però vedere gli effetti di uno smart working potenziato e dello scaglionam­ento degli ingressi della scuola. La decisione finale sarà presa oggi.

 ?? (Ansa) ?? In classe La misurazion­e della temperatur­a, oltre alla disinfezio­ne delle mani, è uno dei momenti chiave prima di entrare a scuola per contrastar­e la pandemia da coronaviru­s. Superato il tetto degli oltre mille contagi, in Campania il governator­e Vincenzo De Luca ha disposto la chiusura di scuole primarie, secondarie e università fino al 30 ottobre
(Ansa) In classe La misurazion­e della temperatur­a, oltre alla disinfezio­ne delle mani, è uno dei momenti chiave prima di entrare a scuola per contrastar­e la pandemia da coronaviru­s. Superato il tetto degli oltre mille contagi, in Campania il governator­e Vincenzo De Luca ha disposto la chiusura di scuole primarie, secondarie e università fino al 30 ottobre

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