Brambilla: io insultata, chi ha dato l’ordine di sparare? Raggi: ora una commissione Roma, i cinghiali uccisi dagli agenti L’ira degli abitanti: scena assurda
Anita si è svegliata presto per andare al parchetto a dare i biscotti a mamma e cuccioli. Ma la famiglia di cinghiali non c’è più, nella notte gli animali che si erano rifugiati nel giardino Moderni, vicino San Pietro, sono stati uccisi e portati via. Il giardinetto è chiuso con le catene, i tricicli buttati a terra sono il segno che qualcosa di grave è accaduto. A nulla sono servite le proteste di associazioni animaliste e abitanti che hanno provato a proteggere gli animali anche se era notte, anche se pioveva a dirotto. La biondina di 5 anni non ci crede. Aveva visto mamma cinghiale e i piccoli venerdì pomeriggio al ritorno da scuola e ieri pensava fossero ancora lì. «Papà dove sono?». Il padre scuote la testa, è arrabbiato: «Andiamo in montagna Anita, non ci pensiamo più».
La morte degli animali nel piccolo parco giochi scatenano non solo il dolore di Anita e degli abitati dell’Aurelio, ma anche la polemica politica. Chi ha dato l’ordine di sparare agli animali? Si potevano salvare? Ne è sicura Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente. «Con la mia associazione avevo dato la disponibilità ad accoglierli in un’oasi protetta e li hanno uccisi. Il dirigente saremmo i carnefici?», commenta Daniele Diaco (M5S), presidente capitolino della commissione ambiente. Parole, queste, smentite da tutti i partecipanti. «Sono surreali le dichiarazioni del Comune — commenta l’assessora all’Ambiente della Regione Lazio Enrica Onorati —. La decisione della telenarcosi, prevista dalla legge nazionale è stata assunta all’unanimità al tavolo tecnico». La verità è che i cinghiali stavano per essere salvati, bisognava solo aspettare la disponibilità delle gabbie di RomaNatura. «Ne abbiamo parlato in una telefonata a tre con Diaco ed Onorati — dice Brambilla —. Mi sono fatta passare il dirigente capitolino per dirgli che la soluzione era vicina, quando sono stata aggredita con parole gravissime».
Brambilla annuncia e querela nei confronti del dipendente capitolino e riceve la solidarietà delle deputate di Fi. «Ci aspettiamo che il comportamento incivile sia sanzionato», dice Catia Polidori di Azzurro Donna. «La rivendicazione di opinioni differenti non deve mai sfociare nella volgarità», concorda Annaelsa Tartaglione. Per Stefania Prestigiacomo:«Sono inaccettabili giochi sessisti». Rincara la dose Deborah Bergamini: «Quel dirigente è opportuno che resti al suo posto?». Offre «la sua solidarietà», la vicepresidente di Fi, Gabriella Giammanco. La sindaca Raggi chiede «la costituzione di una commissione d’inchiesta amministrativa per valutare eventuali profili di responsabilità».
Con la mia associazione avevo dato la disponibilità ad accoglierli in un’oasi protetta e li hanno uccisi. Il dirigente del Comune mi ha pure insultato con epiteti sessisti irriferibili Michela Vittoria Brambilla