Caro Aldo,
in un editoriale Severgnini si chiede dov’è il confine tra giusto allarme e allarmismo. Ho fatto due conti, il 15 ottobre sono stati fatti ben 162.932 tamponi, 9,5 volte quelli fatti il 23 marzo con 4.789 positivi. Moltiplicando 4.789 per 9,5 avremmo 45.495 positivi, invece sono 8.804, numero molto meno inquietante. Non sono negazionista e ho apprezzato il lavoro fatto dal governo finora ma adesso mi sembra che si stia calcando troppo la mano. Non dimentichiamo le spaventose parole di Göring a Norimberga: «Se riuscite a immaginare un modo per impaurire le persone, potete far fare loro tutto quello che volete». Perché i media non danno mai la percentuale dei positivi rispetto ai tamponi fatti?