Milan più libero di esprimersi Inter complessa
Sono cominciate ad arrivare le risposte. La prima è che il Milan è per ora giustamente la migliore, l’unica con un fuoriclasse inserito nel gioco di tutti che riesce a essere sempre decisivo. Il derby è stata una partita tra lui e Lukaku, altro giocatore impressionante. In due hanno tradotto la buona disposizione delle squadre che hanno giocato un primo tempo quasi eccezionale. Gli attacchi hanno dominato le difese. L’Inter ha però sbandato di più, era contorta proprio come idea. Hakimi e Perisic insieme la rendono affascinante ma pericolosa a se stessa. Non è un caso che tutte le difese dell’Inter sono sempre improprie, prendono sempre gol. L’impressione è che anche una linea di mezzo con tre giocatori troppo diversi come Vidal, Brozovic e Barella abbiano difficoltà a formare un reparto. Diverso il Milan che è più giovane, ha più curiosità di guardarsi, meno concetto del risultato. Il Milan è una squadra da pensiero globale, meno stressata dal proprio tecnico, più libera di giocare. L’Inter ormai è una grande squadra, vederla comunque perdere e confrontarla un’ora dopo con la Juve, ha dato il senso di una distanza infinita. Ma è una squadra prussiana dove la disciplina dei movimenti copre spesso la qualità degli individui. L’Inter col suo passo arriverà fino in fondo,è complessa, tanta, reggerà qualunque marea. Il Milan è perfetto se c’è Ibrahimovic. Il resto andrà scoperto. Sorprende la Juve nel risultato, negli uomini e quindi nel gioco. Per un’ora i titolari dello scorso anno erano appena tre, Bonucci, Danilo e Bentancur. Tre i ragazzi, al vecchio Frabotta si sono aggiunti Chiesa e Portanova, più Demiral. Il risultato è che non c’è stata Juve. Non era riconoscibile nessuna maglia a strisce bianconere, un gioco qualunque per una squadra qualunque. Molte le assenze, bello il Crotone, ma nessuna parentela con il modo secolare di essere Juve. Irrompe il Napoli, squadra con una sua intrinseca perfezione a cui si sono aggiunti un nuovo Lozano, Bakayoko e un ordine che Gattuso ha trasformato in calcio. Ha travolto l’Atalanta, non giocando a Torino ha perso una grande opportunità per mettere di lato la Juve.