Il Real Napoli cancella l’Atalanta
Gara chiusa nel primo tempo. Gattuso: «Sono arrabbiato, volevamo giocare a Torino»
Una prova di forza così non l’avrebbe pronosticata neanche il mago di Oz. Il Napoli che annienta l’Atalanta al San Paolo spinge Gattuso a venir fuori, con altrettanta forza, e riavvolgere il nastro degli ultimi otto giorni: «Potevamo giocarcela così anche a Torino, sono il più arrabbiato di tutti. La Juventus è un cantiere aperto, volevamo essere allo Stadium».
L’uomo di campo non mente, ma quanto è successo domenica scorsa è al vaglio della giustizia sportiva che per ora ha decretato la sconfitta a tavolino. La classifica del Napoli dice dunque 8 punti, ma nel giorno in cui la Dea d’Italia resta annichilita dallo strapotere fisico e tattico degli azzurri, il pensiero sui verdetti lascia il tempo che trova. Rimpianti che suonano
Gasperini
Abbiamo avuto problemi ovunque, sofferto e subito gol evitabili. E ora attenti, ci aspetta l’Europa
più come chiarimenti, il tweet di De Laurentiis: «Che peccato non aver potuto incontrare la Juve». Sul campo c’è un Napoli diverso, per la prima volta con una spina dorsale fisica e atletica (l’asse Koulibaly, Bakayoko e Osimhen) che ha messo alle corde la squadra di Gasperini, mai così spenta e arrendevole. Mai così lenta e prevedibile, con qualche spunto interessante di Ilicic, rientrato dopo tre mesi ma non al top. A parti completamente invertite: azzurri sempre in verticale, nerazzurri costretti a giocare in orizzontale. Merito dei partenopei aver saputo chiudere tutte le linee di passaggio, attaccando gli avversari da ogni lato. Demerito dell’Atalanta, tra le candidate allo scudetto, essere arrivata a Napoli stanca ma forse troppo sicura di sé.
Primo tempo travolgente: doppietta di Lozano (il messicano pupillo di Ancelotti, apprezzato alla distanza da Gattuso), tris di Politano e quarto gol di Osimhen, centravanti e leader politico: il nigeriano festeggia con una t-shirt contro la squadra speciale di polizia che nel suo paese è accusata di violenze e abusi. Produzione
offensiva di livello, affinata durante l’inedito isolamento-bolla anti-Covid. Lì dove Gattuso ha studiato ogni mossa per infilarsi nei punti deboli dell’avversario. Un solo errore nel secondo tempo è costato il gol di Lemmers, ma il sogno di un’improbabile rimonta si è spento sul nascere.
Gasperini avverte il campanello d’allarme, anche in ottica Champions: «Abbiamo avuto problemi ovunque, sofferto il Napoli e subito gol evitabili. Adesso incontriamo il Midtyjlland che corre molto, bisogna riprendersi». Gattuso, impegnato nell’Europa di seconda fascia, aspetta gli olandesi dell’Az Alkmaar.
Il futuro gli sorride, lo ammette: «Siamo una squadra forte».