Corriere della Sera

Inter quasi fuori Impresa Atalanta

- Bocci, De Carolis e Valdiserri

Il vero nerazzurro in Europa si chiama Atalanta. E l’allenatore giusto per la Champions è Gasperini e non Conte. I bergamasch­i tornano nel posto delle fragole (il 23 novembre 2017 vinsero 5-1 contro l’Everton in Europa League) e mettono a segno un’impresa ancora più grande: 2-0 al Liverpool

campione del mondo, nel tempio di Anfield, e passo avanti quasi decisivo per la qualificaz­ione agli ottavi. Nel prossimo turno, a Bergamo, l’Atalanta sfiderà il Midtjyllan­d fanalino di coda. Facendo il proprio dovere potrà guardare con calma il risultato di Liverpool-Ajax e affrontare l’ultima giornata, ad Amsterdam, con due risultati utili su tre.

Il primo tempo ad Anfield è quello della semina. Gasperini ha studiato a fondo la sconfitta del 3 novembre (0-5) e cambia spartito: nessun centravant­i di ruolo, ma Ilicic e Gomez di punta, con Pessina trequartis­ta in marcatura su Wijnaldum. Klopp ha molti assenti (Van Dijk, AlexanderA­rnold, Henderson, Thiago Alcantara, Naby Keita, Oxlade-Chamberlai­n) e in più manda in panchina Robertson, Firmino e Diogo Jota, killer dell’andata con una tripletta. Salah è rimasto al matrimonio del fratello e così le uniche occasioni da gol sono della Dea, che pressa alta e ha sempre la superiorit­à numerica a centrocamp­o.

La ripresa è il momento del raccolto. Klopp ha capito il pericolo ma mentre prepara un quadruplo cambio (Diogo Jota, Robertson, Fabinho e Firmino) l’Atalanta colpisce. Cross del Papu e Ilicic sorprende tutti con l’inseriment­o e il tiro in scivolata. Passano quattro minuti e Gomez replica: cross da sinistra, torre di Hateboer e Gosens apre il piatto sinistro fulminando

ancora Alisson. Da lì alla fine è tutta discesa. Gollini non ha dovuto fare parate.

Non è una vendetta, è qualcosa di più utile: sono tre punti per andare avanti. Conta quello, solo quello. Aveva ragione Klopp a dire ai suoi di non sottovalut­are l’avversario (anche se poi lo ha fatto anche lui con troppo turnover). Ha avuto ancora più ragione Gasperini a fidarsi dei suoi, a partire dal ritrovato Ilicic, che con il gol più importante forse ha rimesso per sempre nello stanzino i suoi fantasmi.

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