«Io in giro gonfia di botte: tutti guardavano altrove»
Il post sui social di una volontaria della Croce Verde «Mi sono fidata di chi avevo scelto come compagno»
«Con gli occhi tumefatti ho incontrato in strada un sacco di persone ma nessuno si è girato». Beatrice Fraschini il 4 giugno del 2019 si è lanciata dal secondo piano della casa alla periferia di Milano dove era rimasta prigioniera in balia delle torture del suo ex. E nella giornata contro la violenza sulle donne pubblica la foto del suo volto dopo le percosse: «Che non accada più».
Il 4 giugno 2019 sono arrivata al pronto soccorso del Policlinico così. Questo è il risultato di 4 giorni di botte incessanti, ovunque. E pensare che una di quelle sere sono anche uscita per strada con questa faccia: terrorizzata, senza un telefono, senza occhiali per vedere, con «l’uomo» al mio fianco che mi teneva il braccio e mi obbligava ad andare nella direzione da lui indicata. Abbiamo incontrato un sacco di persone ma nessuno si è girato; nessuno ha voluto vedere.
In questo momento, quand’è stata scattata la foto, mi ero addormentata per la prima dose di antidolorifico. Poco dopo avrei rilasciato la denuncia alla polizia tra interruzioni per esami, addormentamenti, telefonate al lavoro. Dagli esami erano risultate: microfratture al cranio e alla mandibola, timpano sinistro perforato, setto nasale fratturato, 2 coste rotte per parte, 3 vertebre rotte (ultima dorsale e prime due lombari), un’ernia del disco; frattura scomposta di calcagno, malleolo, 4° e 5° metatarso del piede destro. Nel momento in cui è stata scattata questa foto non si sapeva se sarei tornata a camminare.
Invece il Signore ha guardato giù. Ha fatto sì che riuscissi a scappare da un balcone al secondo piano, che riuscissi a chiedere aiuto... che mi salvassi e che mi riprendessi alla grande, tutto sommato! E quest’occasione non deve andare sprecata. Io mi sono fidata di una persona malata, manipolatoria, cattiva, e l’avevo scelto come mio compagno di vita. Ma alcune persone davvero non possono cambiare. Bisogna riconoscerle e mettersene al sicuro perché, sì, NOI veniamo prima. Per cui no, non smetterò mai di far sentire la mia voce e mostrare la mia faccia, perché questo non deve MAI accadere.
* Volontaria Croce Verde di Baggio