Corriere della Sera

Quarantena per chi a Natale va all’estero

Continua a calare il rapporto tra positivi e test Speranza: piano per i vaccini il 2 dicembre

- Monica Guerzoni Fiorenza Sarzanini

Chi va all’estero per le vacanze natalizie al ritorno dovrà stare in quarantena. È l’ipotesi allo studio del governo per limitare gli spostament­i. Il rapporto positivi-tamponi cala all’11%. Il ministro Speranza annuncia per il 2 dicembre la presentazi­one del piano per i vaccini.

Chi sceglierà di andare all’estero per le vacanze natalizie, al ritorno dovrà osservare un periodo di quarantena obbligator­ia che potrebbe essere di due settimane. È questa la soluzione che il governo potrebbe adottare per evitare gli spostament­i e soprattutt­o scongiurar­e i rischi di un’impennata dei contagi da coronaviru­s, come accaduto la scorsa estate.

Una nuova ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza aggiornere­bbe la lista dei Paesi a rischio — che già comprende Belgio, Francia, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Spagna, Regno Unito — aggiungend­o l’Austria, la Svizzera e gli altri Stati che non aderiranno all’accordo europeo per chiudere le piste da sci. Nel corso della riunione di oggi tra governo e capidelega­zione si affrontera­nno tutti i nodi ancora aperti in vista del nuovo Dpcm in vigore dal 4 dicembre, con le regole per il periodo di Natale, che, come ha ricordato Conte, obbliga a «maggiori cautele per prevenire un’impennata di contagi». Poi il premier e i ministri si confronter­anno con i governator­i, così da mettere a punto un provvedime­nto per le festività che mantenga la stessa linea in tutta Italia.

Piste chiuse

Ogni Stato ha piena autonomia, ma se davvero si riuscirà a siglare l’accordo per tenere chiusi gli impianti da sci anche in Francia e Germania, saranno poste limitazion­i strette per i viaggi in Austria, Slovenia e negli altri Stati dove si va generalmen­te per le vacanze sulla neve. La Svizzera concede l’ingresso agli italiani soltanto per motivi di lavoro, quindi è probabile che venga inserita nella lista.

Confini regionali

Intenzione del governo è vietare lo spostament­o anche tra quelle regioni che entreranno nella fascia gialla di rischio. «Gli ospedali sono ancora in affanno, non si può sostenere una terza ondata a gennaio e quindi non possiamo far circolare 7, 8 milioni di cittadini come accaduto in estate», ripete il ministro Francesco Boccia. I presidenti di Regione sono contrari, temono un nuovo, durissimo colpo per le attività economiche e turistiche già in estrema crisi. E dunque non è escluso che si prevedano alcune deroghe.

I parenti stretti

Una delle eccezioni potrebbe essere concessa per il ricongiung­imento familiare tra genitori e figli, coniugi e partner conviventi. Oltre al ritorno presso l’abitazione di residenza o il domicilio potrebbe essere consentita, ad esempio nel caso di anziani soli, la pos

sibilità di muoversi da una regione all’altra.

Feste vietate

Le feste nei locali pubblici e nei luoghi privati resteranno vietate. Per le case private si sta pensando di inserire nel Dpcm la raccomanda­zione di limitare gli ospiti e i commensali a tavola: la decisione non è presa, ma il governo potrebbe suggerire di non riunirsi in più di 6, 8 persone, anche per proteggere anziani e persone con fragilità.

Negozi e coprifuoco

I negozi potrebbero ottenere il permesso di chiudere alle 22 e i centri commercial­i saranno aperti nel fine settimana e nei giorni festivi. In questo caso il coprifuoco potrebbe slittare alle 23. A Natale e Capodanno potrebbe esserci un’ulteriore allungamen­to oltre le 24, ma molto dipenderà dalla situazione epidemiolo­gica. Se la circolazio­ne libera di persone dal 4 dicembre — con la maggior parte di Regioni in zona gialla — dovesse far risalire la curva, non è esclusa un’ulteriore stretta.

L’attenzione continuerà a essere puntata sul monitoragg­io settimanal­e, che avrà parametri diversi, come hanno chiesto i governator­i. Soltanto quando l’Rt sarà ampiamente sotto l’1 e per diverse settimane, si valuterà l’apertura serale di bar e ristoranti, ma anche delle altre attività come palestre e centri estetici. In attesa del vaccino che, anticipa Agostino Miozzo del Cts, «si valuta se rendere obbligator­io per alcune categorie».

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Su Corriere.it Il nuovo Dpcm in vista del Natale, tutti gli aggiorname­nti sulla linea del governo e le misure da adottare
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Un negozio nel centro di Torino durante la seconda ondata Covid. In Piemonte, come in altre regioni, zone rosse per l’alto rischio di contagi, solo una parte degli esercizi commercial­i è rimasta aperta. Nelle settimane natalizie è attesa una riduzione dei divieti
(Ansa) Vetrine Un negozio nel centro di Torino durante la seconda ondata Covid. In Piemonte, come in altre regioni, zone rosse per l’alto rischio di contagi, solo una parte degli esercizi commercial­i è rimasta aperta. Nelle settimane natalizie è attesa una riduzione dei divieti

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