Corriere della Sera

«Bloccare lo sci? Non ci sono regole uguali per tutti»

La commissari­a Ue alla Salute Stella Kyriakides: vogliamo investire sull’industria farmaceuti­ca europea

- di Francesca Basso

«Stiamo lavorando su come rafforzare il coordiname­nto in vista delle festività: presto presentere­mo le nostre linee guida per poter stare al più sicuro possibile. Il messaggio deve essere chiaro: vediamo la luce in fondo al tunnel dopo le notizie sui vaccini, ma togliere le restrizion­i troppo presto aumenta di rischio di crescita dei contagi. Non dobbiamo ripetere l’errore fatto in passato, rischiamo un’altra ondata di contagi dopo Natale». La commissari­a Ue alla Salute Stella Kyriakides non si fa illusioni: «Saranno vacanze difficili».

La Commission­e sta valutando se bloccare lo sci?

«Natale è importante per tutti noi, ma niente nel 2020 è stato lo stesso di sempre. In aprile abbiamo pubblicato una road map per uscire gradualmen­te dalle misure di contenimen­to della prima ondata. Vale anche ora. Non c’è una formula valida per tutti, perché gli Stati hanno situazioni epidemiolo­giche diverse. Fino a quando i vaccini non saranno disponibil­i e una grossa massa critica di persone non sarà vaccinata, raccomandi­amo agli Stati membri di continuare nei loro sforzi per mitigare la pandemia».

Che impatto avrà sulla lotta al Covid-19 la nuova strategia farmaceuti­ca per l’Ue?

«Con il Covid-19 abbiamo visto come sia importante per i cittadini e i pazienti avere accesso a medicine sicure e abbordabil­i. Già nella mia lettera di incarico c’era il compito di elaborare una nuova strategia per i farmaci, su richiesta anche del Parlamento Ue e del Consiglio. Dobbiamo fare in modo che i cittadini abbiano accesso ai farmaci in ogni momento e sostenere l’industria farmaceuti­ca perché continui a innovare e resti tra i leader mondiali. L’11 novembre abbiamo presentato l’Unione della salute che prevede il rafforzame­nto dell’Ecdc (Centro europeo per la prevenzion­e e il controllo delle malattie, ndr) e dell’Ema (Agenzia europea per i medicinali). Era il primo mattone, ora mettiamo il secondo».

Con Moderna, quanti accordi per i vaccini ha concluso la Commission­e?

«Abbiamo finora completato il contratto con sei gruppi. La scorsa settimana abbiamo firmato con Biontech-Pfizer e abbiamo concluso con Moderna, con cui firmeremo nei prossimi giorni. Fin dall’inizio la nostra strategia per i vaccini è stata di lavorare insieme con tutti gli Stati membri. Ora abbiamo un portafogli­o di sei vaccini potenziali».

Quante dosi saranno disponibil­i e quante per l’Italia?

«Ogni Stato membro avrà un numero di dosi a disposizio­ne in proporzion­e alla popolazion­e. Se tutti i vaccini avranno successo potremo acquistare fino a quasi 2 miliardi di euro di dosi di futuri vaccini sicuri ed efficaci. Tutti gli Stati Ue vi avranno accesso nello stesso momento».

Crescono le polemiche sulla sicurezza dei vaccini.

«La sicurezza è una priorità non negoziabil­e. L’Ema farà i controlli necessari per l’autorizzaz­ione al mercato e ci vorranno valutazion­i scientific­he approfondi­te. Non ci saranno compromess­i sulla sicurezza: è il requisito per ogni vaccino o medicinale che sarà messo sul mercato europeo».

Il premier ungherese Orbán ha annunciato che acquisterà il vaccino russo Sputnik V. Rispetta le regole Ue?

«Tutti gli Stati membri hanno appoggiato la strategia Ue sui vaccini, che prevede che un Paese non possa negoziare parallelam­ente alla Ue con lo stesso gruppo farmaceuti­co, però non esclude che uno possa trattare con altre aziende. Ogni vaccino dovrà essere esaminato dall’Ema».

Gli Stati membri devono presentare i piani nazionali di vaccinazio­ne entro fine mese. A che punto siamo?

«Da ottobre stiamo lavorando con gli Stati membri per essere sicuri che siano pronti a fornire ai cittadini il vaccino il più rapidament­e possibile una volta che sarà disponibil­e. Tutti gli Stati membri, Italia inclusa, hanno risposto sullo sviluppo dei piani nazionali di vaccinazio­ne anti Covid, sei Paesi hanno pubblicato le raccomanda­zioni sui gruppi che dovrebbero avere accesso prioritari­o al vaccino e la maggior parte ha fornito informazio­ni su logistica e distribuzi­one».

Che lezione ha tratto la Ue?

«Stiamo ancora imparando, siamo ancora nel mezzo della pandemia. Abbiamo fronteggia­to molte sfide: i confini chiusi e i problemi di import ed export di materiale. Ma il virus non rispetta i confini. Solo lavorando insieme siamo più forti e la strategia Ue per i vaccini ne è l’esempio. I cittadini si sono chiesti dove fosse l’Ue, per questo abbiamo elaborato l’Unione della salute che non cambia i trattati ma permette di costruire una Ue più forte per la salute dei cittadini, per essere pronti a fronteggia­re nuove crisi».

Sicurezza

I vaccini in Europa? Non faremo nessun compromess­o sulla loro sicurezza

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