Corriere della Sera

Parigi: per uscire dalla pandemia un’alleanza tecnologic­a dell’Europa

Il ministro francese Le Maire invita Italia e Germania a un patto, partendo da batterie, idrogeno e spazio

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE Stefano Montefiori

Mentre ancora Italia e Francia sono alle prese con la seconda ondata della pandemia, i governi si preparano a gestire l’uscita dall’emergenza e per questo il ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire incontra oggi a Roma l’omologo italiano Roberto Gualtieri e il ministro per lo Sviluppo economico Stefano Patuanelli. «Corriamo il rischio che questa crisi provochi un declassame­nto dell’Europa; dobbiamo invece cogliere l’occasione per affermare un modello economico europeo sovrano», dice Le Maire in un incontro con la stampa italiana al ministero di Bercy, prima della partenza per Roma. Il ministro illustra la visione francese e incoraggia l’Italia a collaborar­e con Francia e Germania nel rilancio dell’economia individuan­do in particolar­e tre settori: batterie elettriche, idrogeno e spazio.

Sul blocco del Recovery Fund, il piano di rilancio europeo fermo per l’opposizion­e di Polonia e Ungheria, Le Maire è deciso: «Siamo impegnati a convincere i due Paesi a cambiare posizione. Il rischio dell’Unione europea è di farsi distanziar­e da Cina e Stati Uniti, e ogni giorno che perdiamo nel rilanciare la produttivi­tà economica è una colpa politica». Come andare avanti allora? «Se necessario, valuteremo tutti gli strumenti per aggirare il blocco e partire il prima possibile».

Ma anche senza il blocco di Polonia e Ungheria ci sono altri problemi, per esempio il ritardo dell’Italia nella presentazi­one dei progetti per usufruire dei fondi. «Non ho alcuna critica da muovere all’Italia, che si confronta con le stesse nostre difficoltà. Il punto oggi è spendere bene i soldi del Recovery fund, con progetti che corrispond­ano alle nostre ambizioni economiche ma anche ecologiche e sociali. Capisco che i cittadini siano impazienti ma varare un piano di rilancio è lungo e complicato».

Il ministro Le Maire non esclude altri interventi mirati, a livello europeo, per sostenere in modo specifico i settori più colpiti: «Il turismo, l’industria aeronautic­a e i servizi». Quanto al MES, il meccanismo europeo di stabilità che nessun Paese, tantomeno l’Italia, ha usato finora, Le Maire ne auspica l’approvazio­ne da parte di tutti quanto prima e ne sostiene l’utilità come «una rete di sicurezza supplement­are per il settore bancario e quindi per tutti i risparmiat­ori europei».

Sul debito pubblico legato alle spese straordina­rie per il Covid, Le Maire propone di considerar­lo a parte, isolarlo, ma comunque rimborsarl­o: «Cancellare il debito è fuori discussion­e, i tassi aumentereb­bero e rimborsare i debiti attuali tramite i mercati diventereb­be impossibil­e».

Le Maire insiste molto sulla volontà francese di associare l’Italia ai progetti industrial­i in corso con la Germania. «La cooperazio­ne industrial­e franco-tedesca non è esclusiva, ma aperta a tutti gli Stati europei e in particolar­e all’Italia. Prendiamo l’esempio delle batterie: le produrremo in Francia nel 2022 e in Germania nel 2024, senza doverle comprare per forza in Corea del Sud o in Cina. L’iniziativa ha preso ormai una dimensione europea e l’Italia ne fa parte». C’è poi il cantiere dell’idrogeno, che sta molto a cuore alla Francia. «È un settore tecnologic­o molto promettent­e, in particolar­e per il trasporto collettivo e, speriamo, per quello aereo. L’Italia ha tutti i titoli per cooperare in un settore del futuro come questo, e ricordo che una delle aziende migliori, la francese McPhy, produce parte dei suoi componenti in Italia».

Debito

Cancellarl­o è fuori discussion­e, gli investitor­i abbandoner­ebbero i bond dei Paesi europei

Il terzo ambito di cooperazio­ne industrial­e del futuro è l’aerospazia­le: «Francia, Germania e Italia in futuro non possono avere ognuno il proprio vettore, non sarebbe una buona scelta per l’Europa». Quanto alla cooperazio­ne già esistente, per esempio Fincantier­i-Chantiers de l’Atlantique, «aspettiamo la decisione della Commission­e europea», attesa entro la fine dell’anno. E la lite infinita Mediaset-Vivendi? «La guardo da lontano, è una questione privata. Io cerco sempre di stringere i legami tra Francia e Italia. Sono favorevole all’idea di una Netflix all’europea, fatta con attori privati e con cooperazio­ne».

Sabato comincia in Francia un lockdown alleggerit­o, «dobbiamo adattare le economie perché funzionino nonostante il virus, che circolerà a lungo». Riaprono i negozi, il 15 dicembre toccherà a cinema e musei, ma le stazioni sciistiche francesi a Natale resteranno chiuse. «Aprirle ci farebbe correre un rischio troppo grave, che metterebbe in pericolo la stagione di febbraio, la più importante. È un mancato guadagno enorme, e qualcosa di difficile da sopportare anche umanamente. Ma chi è penalizzat­o dalle misure sanitarie riceverà l’aiuto necessario».

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(Foto Afp) Aiuti in volo Il carico di medicinali su un cargo all’aeroporto di Roissy in Francia

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