Corriere della Sera

Summit tra i leader e il centrodest­ra si unisce sul Bilancio

- Marco Cremonesi Paola Di Caro

Prima una telefonata a tre martedì sera, poi un vertice allargato ai rispettivi vice ieri, per blindare il centrodest­ra e assicurare una linea comune nel voto sullo scostament­o di Bilancio di oggi. Matteo Salvini, Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni — assieme ai vice Giorgetti, Tajani e La Russa — ci hanno messo quasi due ore per arrivare ieri a una nota comune in cui viene «ribadita l’unità e la compattezz­a indiscutib­ile della coalizione», e affidata agli esperti economici dei tre partiti la stesura di un «documento unitario con proposte comuni da presentare al governo» sul quale viene richiesta una «risposta formale». Se arriverà un’apertura dall’esecutivo, ci sarà il sì in Parlamento, altrimenti — come nell’ultimo voto sullo scostament­o di Bilancio — Lega, FdI e FI si asterranno. Berlusconi preme per il sì e «auspica» che gli alleati seguano. In ogni caso, è il risultato dell’incontro affidato al testo limato fino alle virgole, il centrodest­ra «avrà una posizione unitaria». Senza divisioni che aprirebber­o a scenari nuovi.

La mossa della maggioranz­a — quella di separare FI dagli alleati — che ieri il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha rilanciato dicendo che le proposte avanzate da alcune forze di opposizion­e «in particolar­e da FI, sono da considerar­e favorevolm­ente», difficilme­nte spaccherà il centrodest­ra. A meno di sorprese clamorose, gli azzurri si muoveranno come gli alleati. Come, lo si vedrà oggi.

Non è stato facile riavvicina­re posizioni entrate in rotta da collisione: da una parte il «duro» Salvini, dall’altra Berlusconi, che aveva offerto a più riprese alla maggioranz­a la sua collaboraz­ione, al centro la Meloni che (con un po’ di fastidio di Salvini) ha mediato chiamando prima del vertice separatame­nte sia il leader del Carroccio che quello di FI. Berlusconi, nonostante un’area consistent­e del suo partito premesse per tenersi le mani libere («Piaccia o no, ormai c’è un conflitto politico tra una parte del nostro gruppo parlamenta­re e il resto del centrodest­ra», dice l’azzurro Osvaldo Napoli), è venuto a patti con gli alleati che hanno preteso di aggiungere loro proposte e di avere in cambio «risposte chiare». Da qui il lavorìo faticosiss­imo per partorire il documento con proposte più vincolanti. Oggi la risposta del governo e la decisione. Poi, dai candidati alle Amministra­tive al futuro della coalizione, si continuerà a discutere nel centrodest­ra.

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