Corriere della Sera

Biden: non siamo in guerra tra noi

Il presidente eletto per il Ringraziam­ento invoca l’unità. «Il nemico comune è il virus»

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE G.Sar

Nell’America dei due presidenti, si sdoppia anche la festa più tradiziona­le, il «Thanksgivi­ng», il Giorno del Ringraziam­ento al Signore. Joe Biden lo considera un’occasione per «ritrovare l’unità», per «curare l’anima» del Paese, per «contrastar­e il virus, tornare a sognare in grande, tutti insieme».

Gli Usa sono investiti in pieno dalla pandemia. La curva dei contagi cresce ora al ritmo di 150-170 mila casi al giorno. Il numero più allarmante è quello dei ricoverati in ospedale: 88 mila ieri; la media degli ultimi 14 giorni è salita del 48%. «Sono morti più 260 mila americani — ha detto Biden — e mi rivolgo alle famiglie che hanno perso i loro cari. So che cosa significa ritrovarsi a tavola con una sedia vuota, specie in un giorno come questo».

Il nuovo leader chiede ora

Joe sul palco

Il presidente eletto Joe Biden al Queen theater, a Wilmington, in North Carolina durante il discorso pronunciat­o in occasione della festa del Ringraziam­ento (Ap)

di archiviare le divisioni: «La battaglia è finita, non siamo in guerra gli uni contro gli altri, siamo tutti in guerra contro questo virus. Il governo federale farà tutto ciò che è necessario. Stanno arrivando i vaccini. Alla fine supereremo anche questa crisi. Ma nel frattempo dobbiamo fare tutti la nostra parte. Non arrendiamo­ci alla stanchezza. Indossate la mascherina, perché è un atto di patriottis­mo».

Molte persone, però, sono già in viaggio, come mostrano le immagini degli aeroporti affollati. L’appello di Biden sembra un po’ sfasato: «Noi quest’anno staremo a casa. Saremo solo in quattro: io, mia moglie Jill, mia figlia e mio genero. È un sacrificio necessario».

Donald Trump, invece, da settimane ha smesso di rivolgersi al Paese. Con una ristretta cerchia di fedelissim­i continua a rivendicar­e la vittoria. Ieri il presidente in carica ha cancellato all’ultimo momento un viaggio lampo a Gettysburg, in Pennsylvan­ia, dove avrebbe dovuto incontrare un gruppo di repubblica­ni per continuare la campagna di contestazi­one del voto. Proprio ieri, però, le autorità hanno certificat­o il risultato, confermand­o il vantaggio di Biden (circa 80 mila schede) e chiudendo ufficialme­nte la partita anche qui.

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