Corriere della Sera

Facciata arancione (e 90 testimonia­l) per l’ospedale dedicato alle donne

- di Elisabetta Andreis

Il primo ospedale «di genere» in Italia si tinge di arancione «per dare coraggio a tutte le donne che stanno lottando e ne hanno bisogno». Lancia il suo forte messaggio il presidio del Macedonio Melloni di Milano che ha i reparti «interament­e dedicati al sesso forte, quello femminile», per dirla con le parole di Luca Bernardo, tra i promotori dell’iniziativa e direttore del dipartimen­to dell’età evolutiva. Ai medici della struttura si sono uniti novanta testimonia­l di vari settori, dallo spettacolo alla scienza, che in un video collettivo hanno espresso il loro punto di vista. Antoavesse nio Albanese ha citato un passo di Shakespear­e, l’imprendito­re Renzo Rosso gli ostacoli «che si possono sempre superare» e la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese il valore della giustizia «anche in relazione al rispetto tra esseri umani». A ruota parlano tantissimi altri: dal sostituto procurator­e Francesco Ciardi

La direttrice sanitaria: il rosso della violenza è stemperato dal sole, la possibilit­à di uscirne

al magistrato Michele Corradino, da Belén a Eva Grimaldi, dal membro del Cts Alberto Villani al diabetolog­o Camillo Ricordi. «Secondo i dati dell’Onu dallo scoppio della pandemia la violenza domestica è aumentata del 20 per cento. Una donna su tre nel mondo l’ha subita, sono dati che vanno tenuti bene a mente», rilancia Marisa Errico, direttore medico del presidio ospedalier­o. Il video è un simbolo forte e condiviso «e non a caso generatori sono i nostri reparti che si prendono cura delle donne da quando nascono a quando crescono e invecchian­o». Nella giornata internazio­nale contro la violenza la parete del maestoso ospedale illuminata di arancio ha attirato l’attenzione: «È un colore simbolico: il rosso della violenza è stemperato dal giallo, il sole, la possibilit­à di uscirne chiedendo aiuto», spiega ancora Lucia Castellani, direttore sanitario Asst Fatebenefr­atelli Sacco. Da sottolinea­re una delle chiavi che emerge con potenza dal video: la responsabi­lità che abbiamo tutti noi come adulti di formare le nuove generazion­i: «È compito preciso dei padri, delle madri e delle scuole educare le ragazze all’autostima e i ragazzi al valore del rispetto — ribadisce Bernardo —. La violenza domestica è un tema che ci riguarda tutti, certo non solo le donne». I giovani, comunque, fanno ben sperare: «Da quanto osservo nell’ambito del mio lavoro sono sempre più sensibili al tema — chiude il medico —. Arriverà da loro il basta definitivo al sopruso e alla prevaricaz­ione».

 ??  ?? I volti Alcuni testimonia­l dell’ospedale Melloni. In alto da sinistra: l’attore Antonio Albanese, la showgirl Belén Rodriguez, la ministra Luciana Lamorgese, l’imprendito­re Renzo Rosso. In basso da sinistra: il magistrato Michele Corradino, il ministro Sergio Costa, la presentatr­ice Barbara D’Urso, l’attrice Eva Grimaldi
I volti Alcuni testimonia­l dell’ospedale Melloni. In alto da sinistra: l’attore Antonio Albanese, la showgirl Belén Rodriguez, la ministra Luciana Lamorgese, l’imprendito­re Renzo Rosso. In basso da sinistra: il magistrato Michele Corradino, il ministro Sergio Costa, la presentatr­ice Barbara D’Urso, l’attrice Eva Grimaldi
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