Corriere della Sera

Tim, l’affondo di Vivendi Ma la sfida è su Mediaset

In consiglio De Puyfontain­e attacca il management. La partita sul board

- Federico De Rosa Fabrizio Massaro

La manovra di sbarrament­o a Vivendi su Mediaset mette sotto pressione Tim. Mentre gli avvocati dei francesi stanno cercando di disinnesca­re l’emendament­o del governo che rimette in discussion­e i diritti sul Biscione, da Parigi avrebbero iniziato ad alzare il tiro sul gruppo telefonico, di cui la media company ha il 24%. Nel corso dell’ultimo consiglio d’amministra­zione raccontano che i rappresent­anti di Vivendi avrebbero cambiato all’improvviso i toni puntando il dito contro l’andamento deludente del titolo e lo scarso impatto che avrebbe avuto la gestione operativa sul prezzo di Borsa. Una critica che ha certamente delle basi — nei giorni scorsi Tim ha toccato in Borsa il minimo storico a 0,29 centesimi — ma che avrebbe sorpreso perché inattesa, nei toni e nei modi. E soprattutt­o perché arrivata al termine di un consiglio tranquillo, in cui l’amministra­tore delegato, Luigi Gubitosi, aveva portato i risultati per i primi nove mesi, ottenendo l’approvazio­ne all’unanimità.

Un segnale probabilme­nte del nervosismo per la piega che ha preso l’affaire Mediaset, con l’emendament­o al decreto Covid che rimette nelle mani dell’AgCom il potere di stabilire cosa può e non può fare Vivendi nel Biscione, proprio dopo che Vincent Bolloré ha ottenuto dalla Corte di giustizia Ue una sentenza che ripristina i diritti di voto della media company in Mediaset.

A muovere l’affondo sarebbe stato il ceo di Vivendi, Arnaud De Puyfontain­e, esortando il management ad agro giustare rapidament­e il tiro per far risalire le azioni. Il gruppo controllat­o da Bolloré ha maturato una corposa minusvalen­za su Tim: ha i titoli in carico a 0,86 euro con le azioni che dopo i risultati trimestral­i sono risalite a 0,38 centesimi. E non sta andando meglio su Mediaset che ha comprato a 3,70 euro (1,99 euieri). Secondo diversi osservator­i è soprattutt­o in direzione di Cologno che andrebbe letta la mossa di De Puyfontain­e. Vedendo minacciati i propri interessi su Mediaset, i francesi potrebbero aver iniziato a preparare l’arrocco in Tim, guardando alla rete unica voluta dal governo — ieri l’Antitrust Ue ha dato il via libera a FiberCop, la parte di rete unica che fa capo a Tim —. È una chiave di lettura possibile. A cui si legherebbe­ro le questioni relative al rinnovo del consiglio previsto in primavera. Lo strappo potrebbe segnalare anche l’inizio delle grandi manovre. E quindi la volontà di Vivendi di volersi sedere al tavolo della rete unica con il governo per cercare una sintesi che soddisfi gli interessi di entrambi. Guardando a Mediaset.

Oggi è il fondo Elliot — che ha liquidato l’intera quota — ad esprimere la maggioranz­a dei consiglier­i in Tim, e non Vivendi che è primo socio. In occasione del rinnovo si dovrà tenere conto anche di Cassa depositi e prestiti, che ha il 10% e nessuno nel board. Ad aprile mancano cinque mesi e dunque c’è tempo. Tuttavia alcuni consiglier­i avrebbero iniziato a confrontar­si sulla possibilit­à di presentare una lista predispost­a dal consiglio in scadenza. Potrebbe essere un ostacolo al ritorno di Vivendi sul ponte di comando di Tim.

Sarebbe stata anche presa in consideraz­ione la possibilit­à di comporla con nomi indicati dai grandi soci. Ma una condivisio­ne sembra molto difficile.

 ??  ?? Uno stabilimen­to Prysmian
Uno stabilimen­to Prysmian
 ??  ?? Tim
Luigi Gubitosi, ad di Tim
Tim Luigi Gubitosi, ad di Tim
 ??  ?? Vivendi Vincent Bolloré
Vivendi Vincent Bolloré

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy