Corriere della Sera

«Italia e Olanda esposte al ritiro degli aiuti»

La Bce: rischio di uno choc. «Avanti con il consolidam­ento bancario». La Fed: pronti ad aumentare gli acquisti

- Marco Sabella

«Le vulnerabil­ità nel settore delle imprese stanno aumentando con l’evolversi della pandemia e la loro crescita potrebbe mettere alla prova la resilienza delle banche dell’area dell’euro in futuro». È questo l’allarme lanciato ieri dalla Bce attraverso la Financial Stability Review.

Nonostante la ripresa estiva e la prospettiv­a di vaccinazio­ne siano fonte d’ottimismo, «la strada è ancora lunga e le autorità dovranno prendere decisioni difficili se estendere, e in che modo farlo, gli interventi e alla fine su come gestire il debito che questi creano», scrive il vicepresid­ente della Bce Luis De Guindos nell’ introduzio­ne al Rapporto sulla stabilità finanziari­a.

Secondo l’Eurotower i Paesi i cui aiuti contro la pandemia hanno puntato maggiormen­Quanto te sulle moratorie, sugli aiuti diretti e sul rinvio delle scadenze fiscali — Italia e Olanda — «sono più esposti a un “cliff effect” nel 2021», cioè allo shock che arriverebb­e da un calo improvviso e amplificat­o delle misure di sostegno pubblico. In particolar­e «in Italia, il venir meno sostanzial­mente simultaneo di gran parte delle moratorie sui prestiti, degli schemi di cassa integrazio­ne e degli aiuti diretti indichereb­be un calo sostanzial­e dei meccanismi di sostegno all'economia nel 2021».

Pertanto i problemi di liquidità delle aziende potrebbero trasformar­si in problemi di solvibilit­à e le banche, così come gli enti sovrani sono esposte al rischio indotto dalla pandemia.

al sistema bancario nel suo complesso «la redditivit­à delle banche dovrebbe rimanere debole», - ha spiegato de Guindos. «Gli accantonam­enti sono aumentati, ma in alcuni casi sembrano ottimistic­i, mentre le garanzie e la moratoria potrebbero aver allungato il tempo necessario affinché una debole performanc­e economica si traduca in perdite sui prestiti». Tuttavia il consolidam­ento del settore fa bene alla redditivit­à. In particolar­e «come osservato in Italia e Spagna, potrebbe migliorare la redditivit­à futura». Ma attenzione: alla fine del 2019 la percentual­e di asset bancari investita dalle banche italiane in debito sovrano era pari al 10,33%, nove mesi dopo era salita all’11,89%, la quota più alta fra i paesi dell’Eurozona. Quanto alla sospension­e del pagamento dei dividendi da parte delle banche, in vigore fino a fine anno ma con la possibilit­à di un’estensione, la Vigilanza non ha ancora deciso. «La sospension­e dei dividenti — ha spiegato De Guindos - è stata una misura straordina­ria e temporanea». De Guindos si è infine rallegrato per la nomina di Janet Yellen a prossimo segretario del Tesoro Usa.

Intanto la Fed è pronta ad aumentare l’acquisto di obbligazio­ni per sostenere maggiormen­te e più velocement­e l’economia americana colpita dalle conseguenz­e della pandemia, come emerge dalla pubblicazi­one delle minute della riunione di novembre della banca centrale statuniten­se.

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Francofort­e Luis de Guindos, Bce

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