Sostenibilità e inclusione, manager a confronto sulle nuove frontiere della gestione d’azienda
Riconnettere società e aziende, riportare la responsabilità sociale nelle sale consiglio. Sono alcune delle prossime sfide per la corporate governance nel mondo post Covid-19. A riflettere su questo tema e sul new normal sono stati i numerosi ospiti della presentazione del sedicesimo rapporto del Workshop Corporate Governance, organizzato da The European House-Ambrosetti. Durante la mattinata di lavori – quest’anno per la prima volta interamente digitale – condotta dal vicedirettore del Corriere della Sera Daniele Manca si sono alternati manager ed esperti del settore che hanno discusso i punti chiave affiorati dal Rapporto finale dell’Osservatorio sull’eccellenza dei sistemi di governo in Italia.
Come illustrato da Valerio De Molli, managing partner e amministratore delegato di The European House-Ambrosetti, i temi caldi del 2020 sono stati il nuovo Codice di autodisciplina di Borsa Italiana, la relazione che si è creata tra la corporate governance, la gestione dell’emergenza Covid e la sostenibilità. Dal rapporto è emerso un avanzamento non di poco conto: secondo l’Esg Index 2020 elaborato da Ambrosetti, per il decimo anno consecutivo si assiste a un miglioramento della qualità della corporate governance nelle aziende del Ftse Mib, mentre la presenza femminile all’interno dei cda si attesta intorno al 37% nei tre i segmenti di Borsa Italiana. Anche se negli anni, ha aggiunto Patrizia Grieco, presidente del Comitato per la Corporate Governance, «abbiamo rilevato che c’è una più alta crescita nelle grandi aziende rispetto a quelle di medie e piccole dimensioni, e questo in relazione a molti aspetti della governance». Ma, in tempi di discontinuità come quelli che stiamo vivendo ora, come deve muoversi la corporate governance? Deve mostrare resilienza e flessibilità e per la società «è essenziale dotarsi di regole chiare per la società e per gli azionisti», ha detto Michele Crisostomo, presidente di Enel, introducendo il tema dell’engagement. «Il Covid ha portato maggior consapevolezza sulla focalizzazione di quali sono gli aspetti più importanti – ha precisato Maria Lombardo, head of Esg Client Strategies Emea di Invesco Asset Management –. Vediamo un grosso passo delle società: hanno un piano di lungo termine ma sanno affrontare anche il breve termine».
Nel corso della mattinata sono intervenuti anche Innocenzo Cipolletta, presidente Assonime, Gian Maria Gros-Pietro, presidente Intesa Sanpaolo, Marco Patuano, presidente A2A, Piergaetano Marchetti, Sergio Erede, Stefano Preda, il vicepresidente del gruppo Lavazza Marco Lavazza, Michiel van Esch, Gabriel Alsina ed Enrico Falck. Il mondo sta cambiando e dovrà ancora cambiare e, come ha ricordato in chiusura Jaap Winter, docente dell’Università di Amsterdam, lo scopo di una compagnia non deve più essere incentrato solo sul ritorno per gli azionisti, ma si deve calare in una dimensione sociale. 50 anni fa Milton Friedman scrisse che lo scopo unico delle aziende è creare valore per gli azionisti. Nell’era post Covid non sarà più così.