Progetti
Foto, documenti, disegni: parte una ricerca con la Fondazione Corriere per ricostruire le vicende dell’inserto In questi fogli il primo nucleo dell’archivio perduto
Le lettere a Orio Vergani citate nell’articolo in questa pagina fanno parte di un nucleo di manoscritti donati da Guido (1935-2005), figlio del grande inviato del «Corriere della Sera», a Marzio Breda. E proprio Guido e il fratello Leonardo (1932-1994) alimentarono negli anni la grande tradizione giornalistico-letteraria della famiglia Vergani, firmando a lungo sulle colonne del quotidiano di via Solferino.
L’articolo che qui proponiamo prende spunto da un risvolto pressoché inedito della carriera di Orio e mette in luce il ruolo importantissimo che assunse «La Lettura» nella vita del quotidiano milanese. Una rivista che era al centro del dibattito culturale in Italia, e che ospitava le firme più importanti del panorama letterario internazionale. Fortemente voluta da Luigi Albertini, «La Lettura» apparve per la prima volta nel gennaio del 1901. Alla direzione Albertini chiamò lo scrittore e drammaturgo Giuseppe Giacosa. E la rivista (mensile) ottenne subito uno straordinario successo, uscendo ininterrottamente fino al 1945, e poi con alterna fortuna fino al 1952. Per una serie di ragioni l’archivio della «Lettura» è andato quasi totalmente disperso.
Con questo articolo il «Corriere» e la Fondazione Corriere della Sera, guidata da Piergaetano Marchetti, avviano una ricerca su larga scala per cercare di ricostruire — attraverso lettere, documenti, fotografie, disegni, numeri originali, testimonianze — la storia di questa prestigiosa rivista rinata nel 2011, e che l’anno prossimo celebrerà i 120 anni dalla nascita della «Lettura» storica e i 10 anni del nuovo supplemento.