Corriere della Sera

Sprofondo Inter

Real di un altro pianeta, gli ottavi sono un miraggio

- Guido De Carolis

qualcosa che vada oltre le qualità tecniche, di certo inferiori all’avversario. La lezione del Real è l’ultima delle tante rimediate sui campi d’Europa e rischia di segnare in modo irreversib­ile la stagione.

Stavolta l’Inter non gioca nemmeno, non scende proprio in campo. Il Real, pure senza Benzema e Sergio Ramos, si prende tutto e subito. L’avvio è scioccante per i nerazzurri, il tempo di cominciare e sono già sotto per un ingenuo fallo di Barella su Nacho: rigore trasformat­o da Hazard. Non c’è replica, la formazione di Zidane copre il campo e lo allarga a suo piacimento, guidata da due vecchi professori del calcio come Modric e Kroos che scherzano con le matricole. Il primo quarto d’ora è un inferno per l’Inter, incapace di cucire passaggi elementari. Alla totale mercé del Real Madrid, la squadra di Conte rischia di subire il raddoppio in tre occasioni, ma il velenoso diagonale di Vasquez sbatte sul palo, Mendy si arena in area e Hazard trova Handanovic.

I nerazzurri sono una banda muta, Lukaku e Lautaro tagliati fuori, Hakimi e Young sistematic­amente saltati, Gagliardin­i e Barella spettatori inermi, in un flipper in cui non vedono mai palla.

Il peggiore però è Vidal, il più esperto piccona la partita dell’Inter. In un raro ingresso in area, Varane gli toglie il pallone in modo pulito. Il cileno cade e reclama il rigore, l’arbitro Taylor, ben appostato, non chiede neppure il conforto della Var. Vidal perde la testa, protesta e scatta il giallo. Eccede, si guadagna la seconda ammonizion­e e il rosso. Fiscale certo, ma al tempo stesso ineccepibi­le.

Ridotta in dieci e sotto di un gol, l’Inter scombinata viene ridisegnat­a da Conte, costretto a passare a difesa e centrocamp­o a quattro (con Lautaro esterno, sostituito poi da Perisic a inizio ripresa) e Lukaku unica punta.

L’assetto rimediato produce un mezzo sussulto, poco di significat­ivo. L’Inter sfiduciata e colpita viene affondata al quarto d’ora della ripresa. Rodrygo non fa neppure a tem

po ad alzarsi dalla panchina e dopo una manciata di secondi firma il raddoppio. Poi è una danza leggera del Real e una mortificaz­ione nerazzurra. Scusanti non ne esistono, la peggior Inter di Conte esce stordita dalla qualità di una squadra di fenomeni.

La qualificaz­ione è compromess­a, seppur ancora tecnicamen­te possibile: obbligator­io vincere le due restanti gare contro Borussia e Shakhtar, ma con una condizione vincolante: il Real deve fare bottino pieno nelle ultime due partite. Insomma bisogna aspettare regali dagli altri, perché l’Inter da sola proprio non riesce a farsene.

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(Ansa) Raddoppio Rodrygo segna il secondo gol del Real Madrid: per l’Inter è notte fonda

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