Spadafora: «Riformina? No, decreto imponente» Sport e Salute e federazioni Scatta la pace per il futuro
«Dignità, tutela, pensioni per mezzo milione di lavoratori del sistema sportivo italiano. Pari diritti per le donne nel professionismo e per i paralimpici nei gruppi militari. Basta ai vincoli per i ragazzi, spazio a diplomati Isef e laureati in scienze motorie nei ruoli chiave. Questa per voi è una “riformina” dello sport? Per me avrà invece impatto enorme. Certo, mi spiace non sia passato il decreto sulla governance Coni: in tanti hanno remato contro per tutelare se stessi. Se crede, a questo capitolo adesso penserà il Parlamento». Il ministro Vincenzo Spadafora ha presentato ieri i 5 decreti della legge delega sullo sport approvati in Consiglio dei ministri lanciando il fondo pensione (dal 1° settembre 2021) con contribuzione progressiva fino al 33% che prevede però un esonero contributivo per datori di lavoro nei prossimi due anni con 100 milioni di contributi. Novità criticata dal numero uno del basket Petrucci secondo cui «nessuna Federazione o società potrà sostenere i costi del lavoro sportivo, nonostante le presunte facilitazioni. Le Federazioni sono diventate meri enti esecutori di disposizioni di centri di potere». Caduto il Decreto 1, il problema è ora quello di definire la funzione gestionale che per il Cio non può dipendere da una società governativa. Intanto, dopo mesi di schermaglie e dispetti, scoppia la pace tra le Federazioni e Sport & Salute. Dopo l’incontro (definito molto cordiale) con 40 responsabili federali, l’ad di Sport & Salute Vito Cozzoli — che ha scritto al presidente del Coni Malagò per «riavviare un proficuo dialogo sul contratto di servizio» — ha annunciato la costituzione di due tavoli di lavoro con le Federazioni per aggiornare il contestato algoritmo distributivo dei fondi e valutare il costo di gestione degli impianti sportivi per ogni singola disciplina. Chiarimenti anche sui contributi aggiuntivi appena erogati agli organismi e sui vincoli di destinazione delle somme distribuite alle singole Federazioni che devono in parte ristorare gli effetti devastanti dell’epidemia per tesserati e società. Si è avviato anche il confronto sui contributi ordinari da erogare per il 2021, tenendo conto che il prossimo sarà un anno olimpico.