Corriere della Sera

La danza macabra dello scontro politico sulla salma e sul Covid

- DAL NOSTRO INVIATO f.bat.

Il corpo di Maradona è una preda. Il fango delle polemiche, più pesante della terra che l’accoglie. I soccorsi in ritardo o forse no: le tv rilanciano la storia d’Abigail, 12enne malata di cancro, portata in braccio dal papà in ospedale perché non si trovava un’ambulanza («invece un calciatore muore e ne arrivano nove…», s’indigna un giornale). L’eredità sfarzosa e magari nemmeno tanto. Soprattutt­o, l’uso politico: quel che è successo giovedì sera alla chiusura della camera ardente — rinviata d’ora in ora pur di placare la folla che aspettava d’entrare, col bel risultato che la folla abbia sfondato e sia entrata nel palazzo presidenzi­ale tra feriti e arresti — è una cosa che «non s’è vista nemmeno nei giorni della crisi finanziari­a del 2001», scrive La Nacion. Di più, nota Martin Mazur, attento osservator­e di cose argentine: «Dall’indipenden­za, non era mai capitato nella storia del Paese che la violenza arrivasse nella sala dove si trovavano il presidente Fernandez e la vice Cristina Kirchner. Obbligando la polizia a sparare lacrimogen­i intorno alla salma». La danza macabra delle speculazio­ni concitata. Le opposizion­i ce l’hanno con Fernandez e lo denunciano alla magistratu­ra: inaudito quell’ammasso per l’addio, «un disastro» dicono i virologi. Il governo risponde che no, contenere la folla era compito del sindaco (cioè dell’opposizion­e). E l’insistenza a esporre la salma? Fernandez è andato in cerca d’un «guadagno politico», dice il senatore Lousteau, e molti commentato­ri lo seguono. I familiari di Maradona volevano un omaggio pubblico breve, per non arrivare col buio nel cimitero e disturbare la cerimonia — com’è accaduto — coi gruppi elettrogen­i. Ma forse era difficile resistere ai riflettori del mondo, puntati sulla Casa Rosada. Davanti alla bara è sfilato il potere e per l’entrata solitaria di Cristina Kirchner, molto scenografi­ca, s’è dovuto ricorrere a supplement­i di sicurezza. Tenendo la gente fuori dal palazzo. E scatenando la rabbia popolare.

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