Corriere della Sera

Contagi e ricoveri, la discesa continua

Ieri 26.323 casi, si allenta la pressione sugli ospedali Tasso di positività in calo (11,7%). I morti sono 686

- Mariolina Iossa

Cala il tasso di positività e diminuisce ancora la pressione sugli ospedali. Ma la curva epidemica è comunque a un livello stabilment­e alto e questo, dicono al governo e nel Comitato tecnico scientific­o, impedisce di pensare anche solo lontanamen­te a un allentamen­to generalizz­ato delle misure in previsione del Natale.

Ieri il bollettino riportava 26.323 nuovi casi, il giorno prima erano 28.352, a fronte di 225.940 tamponi effettuati in un giorno, 3.137 in più rispetto al giorno precedente.

Cala anche il numero di morti, anche se 686 vittime sono comunque un dato drammatico (nel bollettino di venerdì ne sono state registrate 827). Il tasso di positività, ovvero la percentual­e di tamponi positivi sul totale, è all’11,7. Vuol dire che ogni 100 tamponi quasi 12 tamponi sono positivi, il giorno prima era di un punto più alta.

C’è anche meno pressione sulle strutture sanitarie: i ricoverati con sintomi lievi sono 33.299, 285 in meno rispetto al giorno prima, e diminuisce anche il numero dei pazienti in rianimazio­ne: sono 3.762, 20 in meno.

La Lombardia guida sempre la tabella delle regioni riguardo all’incremento dei positivi e al totale: 4.615 nuovi positivi, in calo ma con 4 mila tamponi in meno; sopra i 3 mila c’è il Veneto (+3.498), poi Campania (+2.729), Emilia Romagna (+2.172), Lazio 2.070). Sotto i 2 mila Puglia (+1.573), Toscana (+1.196) e Sicilia (+1.189).

Mentre il governo decide sui cambiament­i di colore per le regioni, da più parti arriva il monito alla cautela. E così non ci saranno spostament­i tra regioni a Natale, anche in fascia gialla, «dobbiamo evitare la terza ondata» ha detto il ministro Speranza. «Per noi medici e per il personale sanitario sarà un Natale in trincea, accanto ai pazienti», ha commentato il presidente dell’ordine dei medici di Roma, Antonio Magi.

I luoghi chiusi facilitano la trasmissio­ne del virus, ecco perché oltre a tenere ristoranti e locali serrati i tecnici chiedono di evitare assembrame­nti anche nelle case. Spiega infatti il direttore del Dipartimen­to Prevenzion­e del ministero della Salute Gianni Rezza che la modalità di trasmissio­ne principale dell’infezione da Sars-Cov-2 «è quella da persona a persona che

Fatti 226 mila tamponi In terapia intensiva restano 3.762 persone, 20 in meno di venerdì

avviene attraverso i droplets di saliva»; risulta «più problemati­co capire se trasmetter­e per via aerea tramite aerosol: probabilme­nte in alcuni casi può avvenire ma non è la norma. Il fatto che si trametta a cluster e soprattutt­o in ambienti e contesti chiusi la dice lunga sul fatto che la trasmissio­ne diretta e ravvicinat­a è la più importante».

Il virus si trasmette dunque principalm­ente con le goccioline di saliva più grandi di 5 micrometri, ha spiegato Rezza, che «tendono a non spingersi oltre il metro e mezzo. Per questo, sì alle mascherine ma tenere la distanza».

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