«Per affrontare l’emergenza servono le forze migliori E parlarne non è un’eresia»
Marcucci: basta dicerie, il Parlamento sia centrale
Senatore Andrea Marcucci, si torna a parlare di rimpasto. Lei ne accennò nell’aula del Senato poco tempo fa e fu molto criticato anche dal suo partito.
«Intanto ricordo a tutti che la nostra è una Repubblica parlamentare ed è bene quindi che il Parlamento abbia la propria centralità. Lo dico a chi mi criticò in quell’occasione. Detto ciò, è chiaro che noi ora dobbiamo preoccuparci di superare l’emergenza sanitaria. Il che vuol dire occuparci anche della legge di Bilancio, dei decreti legge Ristori uno due tre quattro e poi anche del Ristori cinque. Dopodiché il Recovery e la riscrittura del Mes rappresentano una grande occasione di rilancio del sistema economico del nostro Paese. Un’occasione che ci deve trovare preparati, con le migliori energie in campo e nella forma più autorevole e più forte possibile. Quindi ipotizzare, in vista di quel momento, di ragionare sulla squadra di governo non mi sembra una bestemmia. Che lo si faccia in Parlamento e non solo sui giornali, sarebbe anzi un passo avanti».
Lei accennava al Mes, ma i 5 Stelle non cambiano posizione.
«Io intanto sono felice che in Europa si stia parlando delle modifiche dell’accordo sul Mes, che lo renderanno più facilmente utilizzabile. Detto questo, spero che ci sia presto un piano sanitario di investimenti e il Parlamento allora valuterà se procedere nella direzione di utilizzarlo o se ci sono altri meccanismi più vantaggiosi. Quello che non si può accettare è il veto ideologico».
Restando ai temi europei. Che cosa pensa del fatto che Conte vorrebbe a Palazzo Chigi la cabina di regia per il Recovery?
«Io credo che necessariamente questo tema debba riguardare il governo nella sua collegialità. Non penso che un’operazione così importante per il Paese possa essere portata avanti da un organo che non rappresenta tutto il governo e tutta la maggioranza».
Silvio Berlusconi è riuscito a far votare tutto il centrodestra a favore dello scostamento di bilancio. Quali scenari si aprono ora con Fi?
«Io le dico quello che mi risulta. E cioè che non c’è mai stata sul piatto della trattativa l’ipotesi di un allargamento della maggioranza. Mi risulta invece che ci sia stata un’esigenza, secondo me legittima, da parte dell’opposizione più responsabile, leggasi FI, di un coinvolgimento nei meccanismi decisionali, in particolare per tutto ciò che riguarda l’emergenza sanitaria e quella economica. Siamo stati in grado di mettere in piedi questo confronto. E siamo stati felici di raccogliere, come dimostrerà il testo dell’ultimo decreto Ristori, le istanze che provenivano da questo confronto. È stato fatto un buon lavoro. Però ribadisco: non c’è mai stato sul tavolo un cambio di maggioranza».
Quindi lei è soddisfatto del Ristori.
«Quella del governo, che ha privilegiato le risposte immediate alle categorie che avevano bisogno d’aiuto, è stata una scelta giusta. Dopodiché non è finita qui, a gennaio ci vuole necessariamente un ulteriore sforzo e un Ristori 5. Mi auguro che ci si arrivi con lo stesso spirito di collaborazione che si è visto nella votazione sullo scostamento del bilancio».
Giusto rendere il Mes più utilizzabile ma dal M5S non devono esserci veti ideologici
Nei rapporti con FI non è mai stata sul piatto l’ipotesi di allargare la maggioranza