«Azione sbagliata Ma chi la critica dimentica i raid ordinati da Obama»
WASHINGTON «Donald Trump sta chiaramente avvelenando i pozzi per Biden». Ma, dice Ian Bremmer, 51 anni, politologo, fondatore e presidente del centro studi Eurasia Group, «non si dovrebbe usare un doppio metro di giudizio. Negli anni di Obama furono uccisi quattro scienziati iraniani».
L’ex direttore della Cia, John Brennan, ha definito «un’azione criminale», l’attacco contro Fakhrizadeh. Che ne pensa?
«Osservo che con Obama, Brennan è stato prima consigliere per la sicurezza interna e poi direttore della Cia. Ebbene in quel periodo furono assassinati quattro scienziati iraniani. Però non ho mai sentito nessuno dell’amministrazione criticare quelle azioni. E allora, prima andavano bene e adesso no? Penso che il commento di Brennan sia dettato da ragioni politiche. Il giudizio sull’attacco è in realtà una critica al presidente degli Stati Uniti, a Trump. Tuttavia un ex servitore dello Stato come Brennan dovrebbe restare al di
sopra delle parti».
È legittimo colpire in questo modo una figura che resta comunque un civile?
«No, non mi piace questa scelta. Tra l’altro quando si attacca un civile si apre la porta a possibili rappresaglie indiscriminate. È sempre meglio utilizzare gli strumenti della politica. Il punto è che quello che stiamo vedendo è proprio il risultato di una scelta politica sbagliata». Il ritiro di Trump dal trattato sul nucleare iraniano?
«Il presidente si è ritirato unilateralmente, lasciando campo libero all’Iran che non ha più avuto vincoli: un grave errore». Ora come risponderà Teheran?
«Ci sarà una rappresaglia, ma non mi aspetto qualcosa di grosso. Teheran prenderà tempo fino all’insediamento di Biden». C’è spazio per tornare a negoziare?
«Trump sta facendo il possibile per avvelenare i pozzi per Biden. La trattativa non sarà facile. Lo stesso Anthony Blinken, il possibile futuro Segretario di Stato, ha già alzato l’asticella, avvertendo Teheran che si dovrà discutere dei missili a corto raggio. Ma per l’Iran è stato un anno terribile. L’economia va a rotoli e il Paese si è dimostrato vulnerabile. Proveranno a dialogare. Anche se si farà sul serio solo dopo le loro elezioni presidenziali (giugno 2021, ndr)».