Corriere della Sera

Il Papa ai nuovi cardinali: «Non promuovete voi stessi»

Il settimo concistoro di Bergoglio all’insegna delle periferie e dei piccoli

- Virginia Piccolillo

«Comportati bene!». Per chiudere per sempre il caso Becciu a papa Francesco, ieri, nel settimo concistoro del suo pontificat­o, è bastata una battuta: la raccomanda­zione a Marcello Semeraro, che, come neoprefett­o della congregazi­one delle cause dei santi, prenderà il posto del cardinale dello scandalo dei fondi dell’Obolo di San Pietro sottratti ai poveri.

Ma l’avvertimen­to, quello invece serissimo, contro chi «magari senza rendersene conto usa il Signore per promuovere se stesso», papa Bergoglio, lo aveva già lanciato durante l’omelia del settimo concistoro del suo pontificat­o: «Vogliamo seguire Gesù, ma dobbiamo essere sempre vigilanti per rimanere “sulla sua strada”. Perché con i piedi, possiamo essere con Lui, ma il nostro cuore può essere lontano, e portarci “fuori strada”», aveva detto commentand­o il Vangelo di Giacomo e Giovanni, che a Gesù chiesero un posto d’onore. E aveva specificat­o meglio: «Pensiamo a tanti generi di corruzione nella vita sacerdotal­e. Così il rosso porpora dell’abito cardinaliz­io, che è il colore del sangue, può diventare, per lo spirito mondano, quello di una eminente distinzion­e. E tu non sarai più il pastore,vicino al popolo: sentirai solo di essere un’eminenza. Quando tu sentirai quello, sentirai di essere fuori strada».

In tredici ieri hanno ricevuto

Tredici le nomine, tra queste Enrico Feroci, parroco della Madonna del Divino Amore

il mandato di servire il popolo di Dio, in una cerimonia solenne, ma anti Covid: i cardinali in mascherina o in collegamen­to da due maxischerm­i montati accanto alla cattedra di San Pietro.

Al filippino Jose Fuerte Advincula, arcivescov­o di Capiz, e Cornelius Sim, vicario apostolico del Brunei, la berretta e la bolla con il titolo verranno recapitati per posta, perché la pandemia ne ha impedito l’arrivo alla cerimonia in San Pietro.

Meno della metà dei neocardina­li sono italiani. E solo tre, hanno meno di ottant’anni e quindi avranno il diritto di voto nel prossimo conclave che eleggerà il successore di papa Francesco. Anche questo un simbolo della chiesa che vuole Bergoglio: sempre più aperta al mondo e alle sue periferie. E sempre più in ascolto dei piccoli, come mostra la nomina di Enrico Feroci, ex direttore della Caritas, cui il Papa ha affidato la diaconia del Santuario della Madonna del Divino Amore, a Roma: «Il Papa fa cardinale un parroco!», ha scherzato con lui Bergoglio.

Nella lista anche il primo cardinale ruandese, Antoine Kambanda, arcivescov­o di Kigali; il custode francescan­o del Sacro Convento di Assisi, Mauro Gambetti e il cappuccino padre Raniero Cantalames­sa che ha ottenuto una dispensa dal Papa per continuare a indossare il saio. In totale ora sale a 128 il collegio degli elettori, e la maggioranz­a assoluta, di 73, è di sua creazione. Restano 39 elettori creati da Benedetto XVI e 16 da Giovanni Paolo II, dei quali 4 usciranno l’anno prossimo. Il prossimo Papa sarà Bergoglian­o.

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(Vatican Media via AP) I due Papi Bergoglio visita il papa emerito Benedetto XVI dopo il settimo concistoro che si è tenuto ieri in Vaticano

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