Segnali di vera Inter
Prestazione solida, dominato il Sassuolo Il «patto scudetto» dopo il k.o. con il Real
Una vittoria potente, grassa e feroce. Stavolta gli schiaffi l’Inter li dà, si rialza con rabbia dopo il k.o. con il Real Madrid e picchia fortissimo sul Sassuolo, accartocciato come un’utilitaria da una pressa meccanica. Il successo riconsegna a Conte una squadra vera, capace di chiudere il match in un quarto d’ora e di dominarlo sempre. L’Inter mostra finalmente la faccia del tecnico, deciso in campo e anche fuori, nelle parole ruvide. «In generale qui non è mai semplice. Non si vede l’ora di buttare negatività sull’Inter, ma noi dobbiamo essere ermetici. C’è un accanimento a prescindere, per i giocatori così è difficile», va all’attacco l’allenatore che non molla la presa, neppure sulla società. «Con il presidente il rapporto è ottimo. Io però posso essere una soluzione, non l’unica. Le responsabilità vanno sempre divise. Solo tre mesi fa ho detto delle cose e non è passato tanto tempo. Bisogna sempre essere uniti, nel bello e nel cattivo tempo. Se ci sono critiche o criticità non è giusto siano solo allenatori e calciatori a riceverle». Il ritorno del vecchio Conte senza filtri né limitatore è garanzia di riuscita per l’Inter.
Quella contro il Sassuolo è una dolcissima sonata, senza note fuori posto, figlia delle scelte dell’allenatore e della voglia di rivalsa dello spogliatoio. «Abbiamo parlato in settimana», ha raccontato Lautaro. Una chiacchierata salutare per ripulire l’anima e compattare un ambiente sotto pressione. Dopo la sconfitta con il Real i giocatori si sono detti: non siamo questi, rialziamo la testa, non facciamoci trascinare a fondo. Ripartiamo, Champions o no, c’è tutto un campionato per dare il meglio. La seduta di autoanalisi è più potente di una cura ricostituente, un vero e proprio patto per lo scudetto e fa ben sperare in vista del match di martedì con il Borussia.
Nella vittoria sul Sassuolo entra di prepotenza Antonio Conte con le sue scelte. Il tecnico abroga il trequartista e torna al centrocampo con i tre in linea, con Barella a proteggere
Conte C’è voglia di buttarci addosso negatività, dobbiamo essere uniti
Lautaro Ci siamo detti che c’è ancora tutto un campionato da giocare
la difesa, Gagliardini e Vidal mezzali pure. La mossa fa finalmente sbocciare il cileno che si riscatta dopo la brutta prova con il Real: una stupenda fioritura tardiva. L’Inter in quattro minuti spacca il match e confeziona il vantaggio sull’asse Lautaro-Sanchez, con il cileno che appoggia da due passi. Il Sassuolo assomiglia a un’educanda impaurita, i nerazzurri azzannano con ferocia belluina e il raddoppio arriva con un cross di Vidal, trasformato in autogol da Chiriches. Pur senza Lukaku, l’Inter gioca da squadra, le fasce sono blindate da Darmian e Perisic, il Sassuolo fa paura solo una volta con un palo di Djuric. La ripresa è un no contest, Gagliardini sigilla un match mai in discussione. L’Inter è rinata oppure ha solo finalmente capito di cosa è capace.