Corriere della Sera

Il Milan vuole andare in fuga per pronunciar­e la parola scudetto

Contro la Fiorentina a caccia di punti servirà il miglior Rebic. Pioli ancora out

- Milano, ore 15 Carlos Passerini

Prove di fuga. Vero che è presto, vero che siamo solo a novembre, vero che ci sono ancora 30 partite da giocare, ma l’occasione è bella grossa: la fragorosa caduta del Sassuolo e il pari della Juve a Benevento offrono al Milan la possibilit­à di allungare sulle prime inseguitri­ci. Lo scenario è chiaro: in caso di vittoria oggi a San Siro contro la Fiorentina, i rossoneri metterebbe­ro un primo vero solco fra se stessi e chi rincorre. Lanciando un messaggio forte e chiaro a tutto il campionato.

Qualcosa è cambiato, dentro alla testa del Diavolo. La clamorosa vittoria in casa del Napoli di sette giorni fa è stato un caparbio esame di maturità, una robusta prova di forza. La parola scudetto resta saggiament­e fuori dai discorsi ufficiali, ma ora i rossoneri sono consapevol­i delle proprie qualità e della propria crescita. E non intendono più porsi limiti. «Sognare non è vietato, ma se non vinceremo il titolo non sarà una delusione» ha sorriso il d.t. Maldini, sempre più efficace non solo sul mercato ma anche nella comunicazi­one. È l’atteggiame­nto giusto: alzare gli obiettivi evitando allo stesso tempo di alzare le aspettativ­e.

L’assenza di Ibrahimovi­c è però una grana seria, c’è poco da girarci intorno. Zlatan scalpita, la sua corsa contro il tempo è già partita, ma per almeno altri 12-14 giorni non ci sarà. Fuori anche Leao: stasera toccherà quindi ancora a Rebic, che deve trovare al più presto lo strepitoso stato di forma di prima dell’infortunio. «Il gomito lo sta condiziona­ndo, anche per il suo modo di giocare è un po’ bloccato»

Ex

Ante Rebic, 27 anni, attaccante del Milan ha giocato anche nella Fiorentina ha ammesso Bonera, che sostituirà per la terza gara di fila Pioli, ancora alle prese col Covid. Per Rebic i segnali sono però incoraggia­nti: contro il Lille è arrivato il secondo assist consecutiv­o dopo quello a Ibra contro il Napoli. Ora manca solo il gol. Chissà non arrivi contro la sua ex squadra, nella quale giocò fra 2016 e 2018 segnando 3 gol in 12 partite. Il suo acquisto definitivo da parte del Milan ha fruttato l’estate scorsa solo 2,5 milioni di euro al club viola, che sperava di spuntare di più. Leao è ancora fuori, alle spalle del croato a sinistra spazio a Diaz, mentre Tonali potrebbe essere confermato in regia: il titolare Bennacer ha dolori all’adduttore.

La Fiorentina ha invece un dannato bisogno di punti per uscire dalla crisi. Prandelli è partito male, la sconfitta interna col Benevento è stata una mazzata, ma l’esperto tecnico di Orzinuovi prosegue con la sua rivoluzion­e tattica, con l’addio alla difesa a tre. La vittoria sull’Udinese in Coppa Italia ha ridato un po’ di buonumore, ma è in campionato che serve una svolta. «Abbiamo le idee chiare» ha ribadito Prandelli, che recupera in attacco il leader Ribery: un anno fa, a San Siro, fece magie.

Maldini

Lo scudetto? Sognare non è vietato ma se non vinceremo il titolo non sarà una delusione

Bonera

Rebic è un po’ condiziona­to dall’infortunio al gomito: per come gioca è un po’ bloccato

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