Corriere della Sera

Hamilton vola verso quota 100, la Ferrari si perde nel deserto Scontro con Mercedes sui motori

Bahrein, pole n. 98 di Lewis. Schumi jr: lotta aperta per il titolo F2

- Daniele Sparisci

La legge del deserto è spietata con la Ferrari, da terra amica (sei vittorie in Bahrein in sedici edizioni del Gp) a fortezza, le qualifiche hanno consegnato le radiografi­e definitive dei mali del 2020. Diagnosi: mancanza di potenza. Charles Leclerc mai si sarebbe immaginato di dover dire certe cose — «L’esclusione dai top 10 non è una sorpresa, non mi sono mai sentito a mio agio con la macchina— nella terra che l’anno scorso aveva consacrato il suo talento: pole alla seconda gara, con Sebastian Vettel al rimorchio, soltanto un guasto gli aveva tolto la vittoria. Rieccoli di nuovo vicini, ma in fila come pendolari: 11° il tedesco e 12° il monegasco.

Distanziat­i socialment­e dal monarca assoluto della F1, Lewis Hamilton: pole numero 98, ennesima lezione di guida a Valtteri Bottas, quota 100 nel mirino con due sabati ancora disposizio­ne. A rompere la noia c’è solo il bellissimo duello per il titolo fra i cadetti della Ferrari Academy in Formula 2 : Mick Schumacher, 4° ieri in gara 1, ha 12 punti di vantaggio su Callum Ilott (2°) a tre corse dalla fine (la prima oggi alle 10.55, Sky).

Gli studenti brillano, i professori no. Anche due settimane fa, le due Rosse finirono fuori dai primi dieci per poi risalire fino al podio, ma c’erano condizioni particolar­i: pioggia, un asfalto assurdo. Ripetersi? Difficile, però si punta portare a casa «il bel bottino di punti» di cui parla Sebastian Vettel, il più ottimista. Con una gestione accorta delle gomme, con le strategie. Bisogna limitare i danni in classifica, la Ferrari è sesta a -24 dalla Racing Point, ma i numeri da tenere d’occhio sono altri.

In Bahrein, tracciato sensibile ai cavalli, la monoposto 2020 ha perso un secondo e tre decimi su quella 2019, a causa delle direttive tecniche dopo l’inchiesta Fia sui motori. Un’eternità. A Maranello c’è fiducia sulla nuova power unit, ma la montagna da scalare è alta e bisognerà vedere di quanto crescerann­o gli altri. Mentre proseguono le schermagli­e fra Mattia Binotto e Toto Wolff. Il capo della Ges, nell’aprire alla richiesta di congelamen­to dei motori nel corso del 2022, ha suggerito di introdurre un sistema di «convergenz­a delle prestazion­i» (diverso dal «balance of performanc­e» di altre categorie come il Gt) per aiutare i motoristi in difficoltà, l’idea piace anche alla Red Bull. Wolff: «Sarebbe un’umiliazion­e per la F1».

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(Getty Images) Delusione Seb Vettel, 33 anni, si è qualificat­o 11° in Bahrein

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