È subito Wierer In Finlandia un individuale senza errori
Meno male che non era in forma («Mi sono allenata bene però mi manca il ritmo gara nelle gambe»), che non ama il format dell’individuale («Sono più a mio agio nella caccia alla donna»), che l’Italia era stata terremotata dalla positività al Covid di Lisa Vittozzi (ieri 84ª, irriconoscibile) e dall’assenza in Finlandia di Dominik Windisch, in attesa del tampone negativo per aggregarsi alla Nazionale di biathlon. Meno male che, nove mesi dopo l’oro al Mondiale di Anterselva nella stessa gara, Dorothea Wierer si ricorda di essere sempre Calamity Jane. E a Kontiolahti ricomincia come aveva lasciato: vincendo. Impeccabile al poligono (zero errori), Wierer resiste di muscolo e mestiere al finale arrembante della tedesca Denise Herrmann, uscita dall’ultima serie di tiro con un ritardo di 41” dall’azzurra: al traguardo, dentro la bolla di uno stadio vuoto, Dorothea mantiene otto decimi di vantaggio sulla rivale, mentre la svedese Johanna Skottheim è terza. «Confermo che la forma non è ottimale, arriverà — sorride Wierer alla fine —, mi sarei accontentata anche di un secondo posto. Ma ho avuto subito buone sensazioni e ho conquistato la gara al tiro». Dodicesimo centro in carriera in una prova individuale (la quinta nella specialità) per la più formidabile biathleta italiana della storia, giornata da dimenticare per il resto della truppa azzurra. È un biathlon di transizione verso la stagione olimpica (Pechino 2021: Dorothea conferma che ci sarà, il progetto famiglia è solo rimandato), l’Italia del d.t. Curtaz è infarcita di giovani (Didier Bionaz è un classe 2000) ma il totem al centro del villaggio resta lei, Calamity con i suoi 30 anni e le due Coppe del Mondo consecutive, chiamata a ripetersi oggi nello sprint (Raisport e Eurosport 10,30 e 13,40).