Corriere della Sera

Più test rapidi per tutti: ma davvero sono affidabili e possono salvare le feste

Un esame prima di incontrare la famiglia: può servire ma va fatto all’ultimo. E chi è negativo poi si isoli

- di Silvia Turin

1 Un tampone rapido con esito negativo può mettere al riparo dal rischio di contagiare i soggetti deboli?

È sicurament­e uno scrupolo in più, tanto che ci starebbe ragionando anche il Comitato tecnico scientific­o (Cts). È però una strategia che non dà certezze e non assicura il «rischio zero», anzi, presenta alcune criticità relative a quando eseguire il test e dove.

2 I test rapidi sono affidabili come il tampone classico?

Rilevano la presenza del SARS-CoV-2 non tramite il suo acido nucleico (Rna), ma tramite le sue proteine (antigeni). Per identifica­re correttame­nte i positivi al coronaviru­s, è necessario che il test abbia alta sensibilit­à e specificit­à, ma queste dipendono a loro volta dalla prevalenza dell’infezione nella popolazion­e. Allo stato attuale, i dati disponibil­i per i vari test sono quelli dichiarati dal produttore: mediamente 70-86% di sensibilit­à (dove «alta sensibilit­à» corrispond­e a pochi falsi negativi) e 95-97% di specificit­à (dove «alta specificit­à» corrispond­e a pochi falsi positivi).

3 Quante ore prima di incontrare i parenti sarebbe opportuno effettuare il test?

Il primo punto dolente: il risultato è la fotografia di un istante. Posso essere negativo al test rapido, ma infettarmi nelle ore successive prima di incontrare la famiglia; oppure risultare negativo, ma essere appena stato contagiato: risulterei positivo se ripetessi il tampone solo qualche ora dopo. Sarebbe meglio, quindi, fare l’esame a ridosso dell’occasione festiva (con tutti i problemi logistici del caso), o se vi sia il sospetto di essere stati contagiati. Non subito però (il secondo problema): in molti casi i test rapidi non sono abbastanza sensibili da rilevare la presenza del virus in quantità scarse, cosa che accade agli esordi dell’infezione, quando le persone sono più contagiose. Da un presunto contatto a rischio, sarebbe opportuno attendere almeno 48 ore prima del test.

4 I test rapidi si faranno in farmacia? Bisognerà avere l’indicazion­e medica?

Le Regioni hanno dato l’autorizzaz­ione a eseguire i test rapidi ai medici di Medicina generale, agli ambulatori privati e alle farmacie, ma attualment­e le uniche farmacie che li effettuano in Italia sono due esercizi in Trentino. In Regione Lombardia i test saranno esclusi dal Servizio sanitario nazionale, ma ogni Regione stabilisce le regole. Resta ancora da decidere dove effettuarl­i (non è possibile utilizzare gli stessi locali della farmacia durante l’apertura al pubblico), chi li farà (serve personale medico) e quali saranno i kit ammessi. Altro particolar­e in discussion­e, l’obbligo o meno di una valutazion­e medica. Sono tutti fattori ancora in discussion­e.

5 Quando arriva il risultato del test? Quanto costa?

Il risultato è pressoché immediato: tra i 10 minuti e i 30. Il costo dipenderà dalle singole Regioni e farmacie (o ambulatori), sicurament­e meno del tampone classico.

6 In quali altri modi si potranno tutelare i familiari? Isolandosi prima?

La procedura più sicura rimane quella di isolarsi per 14 giorni prima di incontrare le persone più deboli. Non tutti lo possono fare, specie sotto Natale. Un’alternativ­a sensata sarebbe quella di fare un test rapido più a ridosso possibile delle feste e isolarsi subito dopo, fino al giorno dell’incontro. Ad esempio, se si fosse prenotato un tampone per il 22, significhe­rebbe farlo e chiudersi in casa fino al 25, ma, anche in questo caso, non saremo sicuri al 100 per cento di non essere infettivi.

Le Regioni hanno dato l’autorizzaz­ione a medici di base, farmacie e ambulatori

7 Sono necessari distanziam­ento e mascherine?

In tutti i casi in questo momento non possiamo permetterc­i di rinunciare a distanziam­ento, mascherine e lavaggio delle mani, pur in possesso di un tampone negativo.

8 Che cosa resta da fare?

Bisogna considerar­e che, secondo tutti gli studi, le situazioni più a rischio sono quelle in cui si sommano interazion­i protratte nel tempo, a stretto contatto, in luoghi chiusi. Il pranzo di Natale con molti invitati stretti a tavola, dove le persone ridono e parlano ad alta voce senza mascherina per ore con le finestre chiuse, è un momento davvero pericoloso. Forse per tutelare i più deboli si potrebbe pensare a un brindisi con una fetta di panettone: meno tempo insieme e mascherine da indossarsi subito dopo il breve momento di festeggiam­ento.

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