Haines guiderà tutte le spie (dopo una vita da capogiro)
Una persona di rara intelligenza e gentilezza —«la collega più premurosa e perbene con cui abbia mai avuto il piacere di lavorare», secondo Denis McDonough, ex capo dello staff di Obama — con una biografia da capogiro: è Avril Haines, che se confermata dal Senato sarà la prima donna a dirigere la National Intelligence, la struttura che coordina le agenzie di spionaggio americane. Nata 51 anni fa a New York, Haines ha fatto ed è stata mille cose: figlia e infermiera di una madre gravemente malata che è morta quando lei aveva 16 anni; cintura marrone di judo a Tokyo; matricola di fisica teorica che si pagava gli studi a Chicago lavorando in una autofficina; pilota di aerei (sposerà il suo istruttore, David Davighi); acquirente di un ex locale malfamato messo all’asta dai federali poi trasformato in libreria con caffè (e reading di letteratura erotica) a Baltimora; appassionata di diritto internazionale alla scuola di legge della Georgetown a Washington. Nel 2003 entra al dipartimento di Stato e in soli dieci anni, passando attraverso l’ufficio legale della Casa Bianca, diventa vice capo della Cia (dove ha a che fare con lo scottante dossier torture), poi, nel 2015, è vice consigliere per la sicurezza nazionale. Al National Security Council ha lavorato per fornire basi legali più solide al discusso programma di droni del governo Obama (spesso veniva convocata nel mezzo della notte per valutare l’eliminazione di un sospetto terrorista). «Non mi sono mai tirata indietro quando si è trattato di dire la verità ai potenti», ha detto presentandosi al fianco di Biden.