INTERVENTI E REPLICHE
Il sistema idrico italiano
Sul Corriere della Sera del 24 novembre Dacia Maraini si domanda quando il Parlamento dimostrerà un interesse reale nelle problematiche del settore idrico, attuando quel referendum di dieci anni fa in cui «gli italiani votarono per nazionalizzare l’acqua». Mi chiedo di quale referendum si stia parlando. Dieci anni fa gli italiani votarono due quesiti: uno per abolire l’obbligo di gara per l’affidamento dei servizi pubblici locali e l’altro per abolire la remunerazione forfettaria del 7% degli investimenti effettuati dal concessionario (pubblico o privato) del servizio idrico.
Entrambi i quesiti sono stati pienamente rispettati. Oggi un Comune è libero di scegliere se fare la gara o affidare ad aziende
in-house (o anche di diritto pubblico), e la remunerazione del 7% è stata sostituita dal calcolo puntuale degli oneri finanziari in capo al gestore.
Probabilmente la Maraini si riferisce a un terzo referendum, che avrebbe obbligato ad affidare il servizio solo ad aziende di diritto pubblico. Referendum che però non fu mai svolto, perché bocciato preventivamente dalla Corte Costituzionale.
Le problematiche del settore idrico sono tante, e hanno quasi tutte a che fare con l’inefficacia della regolamentazione pubblica, vero settore dove agire.
Il Parlamento è sempre pronto a parlarne. Meglio farlo però sulla base di informazioni reali, e non di slogan ideologici.
On. Luigi Marattin (Presidente Commissione Finanze della Camera)
All’onorevole Marattin rispondo con le parole di Roberto Fico pubblicate sul Manifesto: «Ho affermato più volte che lego questa legislatura all’approvazione di una legge sull’acqua pubblica. Una legge su cui la politica, il Parlamento, sono gravemente in ritardo. Sono infatti trascorsi dieci anni da quel giugno del 2011 in cui 26 milioni di italiani votarono ”sì” ai due quesiti promossi dal comitato Acqua Bene Comune. All’affermazione netta di quella volontà popolare non è stato ancora dato seguito. Ma il lavoro sul tema è stato costante da quando è iniziata questa legislatura, che ha visto anche l’avvicendamento di due governi».