Mirai, l’auto che pulisce l’aria
La nuova versione della berlina Toyota a idrogeno «cattura» tra il 90 e il 100 per cento delle particelle di sostanze inquinanti e rilascia solo acqua
La nuova Mirai, seconda generazione della berlina Toyota con trazione elettrica e celle a combustibile a idrogeno, non è solo la somma del knowhow tecnologico che il costruttore giapponese ha sviluppato fin dal 1992 in materia di Fuel-cell electric vehicle (FCEV), ma anche e soprattutto un manifesto: per essere davvero sostenibile, suggerisce la casa nipponica, la società del futuro deve essere basata sull’idrogeno come risorsa per immagazzinare, trasportare e produrre energia abbattendo le emissioni.
Vale per i mezzi su ruote, ma vale anche per treni, navi, aerei, così come per l’industria e le imprese o ancora le case dei privati. E se la strada da fare per realizzare questa visione è ancora lunga, ora alcuni fortunati la potranno percorrere su un mezzo completamente rinnovato rispetto alla prima versione del 2014.
Un’auto, la nuova Mirai, che addirittura pulisce l’aria che «respira» per alimentare le celle a combustibile, perché la filtra con un catalizzatore che cattura con efficienza tra il 90 e il 100% particelle microscopiche di inquinanti come il biossido di zolfo (SO2), gli ossidi di azoto (NOx) e il particolato PM 2,5, lasciandosi dietro niente altro che acqua. E che richiede dai 3 ai 5 minuti per pieno di idrogeno (sempre se riuscite a raggiungere una delle ancora pochissime stazioni di rifornimento in Europa e nel mondo), contro le ore mediamente necessarie per ricaricare un normale veicolo elettrico.
Costruita intorno alla piattaforma GA-L di Toyota, la nuova Mirai è stata riprogettata in ogni suo aspetto, per esempio aggiungendo un terzo serbatoio di idrogeno e riducendo significativamente le dimensioni del sistema che produce energia, che così si sposta sotto il vano anteriore. Il risultato è che, da un lato, aumenta lo spazio per i passeggeri, mentre dall’altro si riduce l’altezza complessiva della berlina, guadagnando sia in prestazioni dinamiche, con un baricentro più basso e la distribuzione del peso al 50:50 tra anteriore e posteriore, sia nell’aspetto, più armonioso e filante.
Con tre serbatoi la capacità passa da 4,6 a 5.6 chilogrammi di idrogeno aumentando l’autonomia a 650 chilometri (+30%), mentre la riprogettazione dello stack di celle a combustibile e del convertitore di potenza ha consentito di ridurre le dimensioni e persino il numero di celle (330 invece di 370) a fronte di un incremento di potenza massima del sistema, che passa 114 a 128 kW. La batteria agli ioni di litio è da 84 celle e 6,5 Ah, mentre il motore sincrono a magneti permanenti ha invece una potenza di 134 kW (182 CV) e una coppia di 300 newtonmetri. La velocità massima è di 175 km/h,