Corriere della Sera

«Per battere il virus uniamo le scienze»

La ricercatri­ce ribadisce che «occorre evitare di creare paura e incertezza». E avverte: «Il virus continua a correre»

- di Paola Pica

Una laurea in veterinari­a e poi 30 anni a studiare virus e pandemia. «Scanso le parole irrilevant­i — dice Capua — di chi mi attacca».

Dottoressa Capua, pare lei sia di nuovo sotto attacco. Perché non replica a chi la vorrebbe zittire usando come argomento la sua laurea del 1989, a 23 anni, in medicina veterinari­a, tacendo invece dei trent’anni successivi trascorsi a studiare virus e fenomeni pandemici?

«Forse proprio per questo. La consapevol­ezza di essere di fronte alla più grande emergenza sanitaria a memoria umana mi porta a scansare le cose irrilevant­i. Uno spreco d’energia. Quello che dobbiamo fare, invece, è continuare a cercare una convergenz­a e andare tutti nella stessa direzione. Le spirali di confusione fanno solo male».

Anche le parole fanno male.

«Sì, molto. Qualcuno ricorderà lo tsunami che mi travolse, l’inchiesta giudiziari­a con accuse punibili con l’ergastolo. Sono stata infangata per oltre due anni mentre ero parlamenta­re. Un dolore senza pari.

Com’è sopravviss­uta?

«Sono diventata una praticante della resistenza passiva».

Ora che è tornata a indossare il camice ha un grande seguito. Forse è questo che dà fastidio?

«Io non ho bisogno, oggi, di costruirmi una carriera. Non ho risposte per tutto, anzi ne ho soltanto per alcuni aspetti del problema che conosco.Vorrei dare il mio contributo mettendo a disposizio­ne delle persone quello che ho studiato e capito in questi anni. Per il resto, non intendo partecipar­e al gioco degli insulti. Ho grande rispetto per tutti e per la libertà di parola».

All’italiana Ilaria Capua la comunità scientific­a internazio­nale deve «lo strappo» di aver reso pubblica la sequenza del virus dell’aviaria, dando il via all’open science.

«Quello “strappo” si è trasformat­o in una serie di strumenti utilissimi oggi come le piattaform­e per la condivisio­ne delle sequenze genetiche dei virus che sono necessarie per sviluppare diagnostic­i e vaccini in tempo reale. Abbiamo gestito il Covid anche grazie a protocolli e intuizioni legati a quello “strappo”. Ma il virus continua a correre e non se ne andrà rapidament­e».

Continua a correre?

«La “mission” del virus è

Negli Usa Ilaria Capua, 54 anni, dal 2016 vive in Florida dove dirige il centro di eccellenza

One Health infettare il numero più alto possibile di persone. Quando adottiamo comportame­nti corretti abbassiamo la curva dei contagi, ma lui è sempre lì in agguato».

È preoccupat­a per il piano delle vaccinazio­ni?

«Non sarà così semplice da realizzare, in nessun Paese. L’immunità di gregge — si mira almeno al 75% della popolazion­e — sarà un processo graduale e con molte incognite. Probabilme­nte la somministr­azione del vaccino occuperà tutto il 2021».

Ci vorranno regole ed equità sociale...

«Sì, saranno necessarie regole molto chiare e piani B».

I vaccini sono sicuri?

«Certo che sono sicuri. Oggi la trasparenz­a è un valore e le aziende lo sanno. Va spiegato bene e con pazienza alle persone che sono spaventate da tutto. Anche per questo, che senso hanno attacchi e contrappos­izioni? Si crea solo più paura e incertezza e invece è proprio il contrario che serve. Lucidità, attenzione, consapevol­ezza del nostro ruolo come comunicato­ri ».

Negli Stati Uniti dove guida il centro di eccellenza One Health, una laurea in veterinari­a è un problema?

«Figuriamoc­i.Proprio qui ho potuto veder realizzato quella multidisci­plinarità necessaria alla complessit­à dei tempi che stiamo vivendo Quello che scegli di studiare a 18 anni, non è il punto d’arrivo ma il punto d’ingresso della tua vita profession­ale. Bisogna vedere quello che sei in grado di costruire dopo. E i virus pandemici e pre-pandemici sono proprio argomento da virologi veterinari ».

Lei però ama definirsi una ex virologa...

«Non dirigo più un laboratori­o di virologia da alcuni anni ma mi porto stretto quel bagaglio. Oggi coordino molti laboratori composti da classicist­i, fisici, economisti, biologi, data scientist, ingegneri, medici e veterinari. Dirigo un centro interdisci­plinare che vorrebbe abbattere le barriere obsolete che separano la salute di persone, piante, animali e ambiente. La salute è circolare.

Il vaccino

«Non sarà semplice. Probabilme­nte la somministr­azione occuperà tutto il 2021»

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