«No a spostamenti e vacanze, deroghe per le famiglie distanti Bimbi e anziani: tavoli separati»
Ciciliano (Cts): tutti in classe il 7 gennaio con un piano straordinario
Si può dare il permesso di sciare agli ospiti degli alberghi e a chi sta nella seconda casa?
«Lasciare aperti gli impianti sciistici per riempire hotel e case di montagna mi sembra un azzardo se davvero vogliamo riuscire a contenere l’epidemia. I dati sono in miglioramento ma abbiamo ancora importanti numeri giornalieri di contagiati e di decessi tanto che l’Rt nazionale è ancora superiore a 1».
Austria e Svizzera aprono tutto.
«Bisogna cercare di gestire l’intera partita in sede europea. In ogni caso per tutelare il Paese da nuovi contagi si dovrà prevedere un periodo di quarantena per i vacanzieri che rientrano. Questo certamente scoraggerà molti dal partire».
Fabio Ciciliano è il segretario del Comitato tecnico scientifico, è «l’uomo dei verbali», l’esperto che conosce ogni dettaglio delle norme in vigore.
Secondo il governatore del Veneto Zaia per evitare gli assembramenti non serve chiudere cinema e teatri perché la folla è altrove. È d’accordo?
«La folla sarà dovunque si darà la possibilità di assembrarsi, quindi anche nei cinema e nei teatri, soprattutto quando, al termine di un periodo di restrizioni, le persone hanno bisogno di una giusta e normale vita sociale. Purtroppo non è ancora il momento».
Nemmeno per aprire i ristoranti a Natale e Santo Stefano?
«In realtà per Natale, Santo Stefano e Capodanno si potrebbero considerare le indicazioni del Cts quando ha suggerito di aprirli nei giorni festivi e la domenica a pranzo, anche per prevenire aggregazioni familiari nelle case che sarebbero poco controllate».
E se invece fossero aperti la sera e chiusi a pranzo?
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«La scelta di fermare l’attività alle 18 e vietare gli spostamenti alle 22 serve ad evitare ogni possibile assembramento. Credo sia ancora necessario, così come è indispensabile l’incessante lavoro delle forze dell’ordine per la verifica sull’osservanza delle regole. Anche perché serve a tutelare chi le regole le rispetta».
Lo schema di divisione per fasce prevede maggiore libertà per le regioni gialle, però adesso si è deciso di vietare i trasferimenti. Vi eravate sbagliati?
«No, però ogni spostamento ovviamente porta con sé un aumentato rischio di trasmissione di contagio. E se vogliamo abbattere la curva bisogna ridurre le interazioni tra persone, soprattutto durante i periodi di vacanza».
Niente deroghe?
«Se metto da parte per un momento l’aspetto squisitamente tecnico, penso alle famiglie spaccate dalla distanza dei figli lontani per motivi di lavoro o di studio come possano vivere da sole proprio il periodo natalizio che magari è l’unico momento dell’anno che hanno per incontrarsi. Oppure ai nostri vecchi, i genitori che vivono da soli tutto l’anno per non gravare sulle famiglie e si ritroveranno così anche a Natale».
Come si fa?
«Contemperare questi aspetti è arduo, ma non impossibile. Sono convinto che alla fine si troverà la quadra».
Vale anche pranzi e cene?
«Indossiamo sempre la mascherina quando non si mangia. Teniamo i bambini in tavoli separati dagli anziani».
I ristoranti
La scelta di fermare l’attività alle 18 serve a evitare ogni possibile assembramento. Noi suggeriamo l’apertura a pranzo nei giorni di festa