Corriere della Sera

«Pochi controlli? Si fa il massimo Con il lockdown era più semplice»

Il viceminist­ro dell’Interno Mauri

- di Virginia Piccolillo

Ressa per l’apertura di un centro commercial­e e una piazza chiusa a Roma. Assembrame­nti record in centro a Torino. Le vie dello shopping sovraffoll­ate a Milano.

Viceminist­ro dell’Interno, Matteo Mauri, l’allentamen­to delle restrizion­i prenataliz­io ha già dato vita a situazioni a rischio. Ci sono stati pochi controlli?

«Assolutame­nte no. Il ministero dell’Interno è impegnato fin dall’inizio della pandemia a garantire tutti i controlli necessari. Per noi è una priorità assoluta».

Sicuri che ne siano stati fatti a sufficienz­a?

«Basti dire che ne sono stati fatti oltre 28 milioni dall’11 marzo a oggi».

Non andrebbero rafforzati ora che c’è la corsa agli acquisti di Natale?

«Stiamo lavorando in questa direzione, aumentando­li progressiv­amente. Nella scorsa settimana ne sono stati fatti 589 mila, contro i 560 mila della settimana precedente. Nell’ultimo weekend sono state controllat­e oltre 152 mila persone e 110 mila attività».

Da alcune immagini si direbbe che non bastino. Devono essere implementa­ti?

«Più di così? Si sta facendo il massimo. Dall’inizio della pandemia è stato fatto un lavoro molto impegnativ­o che ha visto tutte le forze dell’ordine in prima fila con abnegazion­e, nonostante un numero consistent­e degli agenti fosse costretto alla quarantena. Sono state presidiate strade e si è verificato il rispetto delle norme negli esercizi commercial­i».

Nel lockdown non c’era più rigore?

«Era tutto chiuso, quindi i reati erano diminuiti in maniera drastica. E si era potuto dislocare agenti aggiuntivi sul territorio. Oggi tutte le forze dell’ordine devono presidiare il contrasto alla criminalit­à e in più anche il rispetto delle regole».

Ma i Comuni non potrebbero fare di più? Non ci vuole molto a capire che l’apertura di un nuovo centro commercial­e richieda più vigili.

«Anche loro stanno facendo il massimo. Così come il contingent­e militare di strade sicure che abbiamo già aumentato fino a raggiunger­e il limite possibile».

Allora cosa fare per evitare che dopo le feste ci si ritrovi con la terza ondata?

«I controlli sono importanti ma non saranno mai sufficient­i senza il senso di responsabi­lità. Ogni singolo cittadino deve fare la propria parte. Esattament­e come era successo nel momento più duro della prima ondata».

Come?

«Usando il principio di precauzion­e. La posta in gioco è troppo alta. Il rispetto delle

regole è stato importante per “domare” la prima ondata, e abbiamo visto quanto il comportame­nto troppo disinvolto di questa estate abbia contribuit­o a farci ripiombare nell’incubo dei contagi, delle terapie intensive, delle morti».

E quindi?

«Non si deve commettere la stessa leggerezza nel periodo natalizio. Più saremo rigorosi e prima ne usciremo, con tutti i vantaggi sia di vite umane che di tenuta economica».

Quali nuove misure ci saranno?

«Ancora ne stiamo discutendo, aspettiamo il Dpcm».

Si pensa di far coordinare i trasporti ai prefetti in vista della riapertura delle scuole. È giusto?

«I prefetti ne hanno tutte le competenze. Lo hanno dimostrato nella prima fase. Grazie al loro lavoro su tanti fronti si è riusciti a far funzionare il complesso meccanismo dell’emergenza. È un aggravio in più, ma certamente ce la faranno».

 ??  ??
 ??  ?? Chi è
Matteo Mauri, 50 anni, Pd, viceminist­ro dell’Interno nel governo Conte II
Chi è Matteo Mauri, 50 anni, Pd, viceminist­ro dell’Interno nel governo Conte II

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy