Corriere della Sera

«Mio figlio disse che quel Cristian lo aveva trascinato nella droga»

La madre del giovane che ha confessato: ci chiese di andare al Sert

- F. Ber. C. Giu.

«Penso che mio figlio sia stato trascinato in questa storia. Ha detto che Cristian non gli piaceva perché gli dava la droga...».

Chara (nome di fantasia), 53 anni, è la mamma del 14enne arrestato lunedì notte per l’omicidio del 42enne Cristian Sebastiano. Viene da un Paese dell’Africa. Vive con il marito e l’altro figlio nel quartiere San Rocco a poche centinaia di metri da dove è avvenuto l’omicidio. Capelli neri, giubbotto grigio scuro. Esce di casa per accompagna­re il cagnolino. Un meticcio nero avvolto in una mantellina verde acqua.

Quando ha saputo che suo figlio aveva problemi con la droga?

«Lo scorso novembre ero tornata nel mio Paese per la morte di mio papà, poi a febbraio sono stata bloccata per l’emergenza Covid. Quando sono tornata ho saputo...».

Cocaina?

«Non lo so. Non l’ho mai visto tornare a casa sballato. Ma gli abbiamo chiesto, lo abbiamo interrogat­o. Lui ha confessato di aver fatto uso con questo Cristian».

E voi che cosa avete fatto?

«Suo padre lo ha messo più volte in castigo. Gli impediva di uscire di casa».

Era seguito dal Sert, per curare la tossicodip­endenza.

«Era stato lui a chiedercel­o, voleva uscire da questa situazione».

I carabinier­i hanno trovato droga anche al suo primo figlio.

«Lui sinceramen­te ne faceva soltanto uso personale. Fumava».

Cos’è successo domenica?

«Dormiva, l’ho svegliato alle dieci e mezza. Dovevo fare i mestieri e gli ho chiesto di portare fuori il cane».

E poi?

«È rientrato verso mezzogiorn­o. Avevo cucinato, c’era la tavola apparecchi­ata. Con lui c’era l’altro ragazzo, quello arrestato assieme a lui. Hanno mangiato, poi sono usciti intorno all’una».

L’omicidio è avvenuto alle 12.44.

«Allora forse è uscito un po’ prima».

Dopo l’accoltella­mento lo ha rivisto?

«L’ho incontrato per strada nel pomeriggio, insieme con un altro amico. Un bravo ragazzo: non fuma, non beve neanche. Mi pareva sereno».

Avete parlato dell’agguato a Sebastiano?

«Sono stata io, gli ho detto: “sai che ho sentito che hanno accoltella­to il tuo amico”. Mi ha risposto “sì ho sentito”. E gli ho chiesto “e tu dov’eri?”».

E cosa le ha detto?

«Che era a casa del suo amico».

Lei conosceva il ragazzo che è stato arrestato con lui? Frequentav­a casa vostra?

«L’ho visto solo negli ultimi giorni, magari si frequentav­ano fuori...».

Suo figlio ha 14 anni, non risulta aver avuto problemi con la giustizia prima d’ora.

«Andava a scuola, noi siamo in Italia da 31 anni. Io faccio la badante, lo stesso mio marito. Ho lavorato per 18 anni curando un’anziana a Sesto San Giovanni. Mio marito lo accompagna­va in palestra. Faceva Muay thai (box thailandes­e ndr). Lo teneva sotto controllo. Usciva di casa solo per poche ore dopo cena. Da un mese era praticamen­te chiuso in casa perché suo papà aveva paura che lo volessero picchiare».

Lei aveva mai conosciuto la vittima?

«Non di persona ma mio figlio me ne aveva parlato».

E cosa le aveva detto?

«Gli ho chiesto: “ma chi è?” Lui mi ha spiegato che “è uno tanto drogato che vuole che sto con lui”. Mi ha detto che voleva per forza che si drogasse anche lui. Da quello che ho capito era lui a trascinarl­o».

Quando si è scoperto delle sostanze il padre l’ha messo più volte in castigo, gli impediva di uscire

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