Corriere della Sera

Carceri, cresce la mobilitazi­one

Si uniscono 117 studiosi alla lotta contro il sovraffoll­amento

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Cresce l’adesione alla protesta civile contro il sovraffoll­amento delle carceri, tanto più grave in epoca di Covid-19, lanciata dal 10 novembre da Rita Bernardini, leader del Partito Radicale e di Nessuno tocchi Caino con uno sciopero della fame. Dopo che alla protesta si è unito lo scrittore Sandro Veronesi, che sul «Corriere» ha annunciato uno sciopero della fame di 48 ore in contempora­nea con Roberto Saviano su «Repubblica» e Luigi Manconi sulla «Stampa», ora l’adesione all’iniziativa viene dal mondo accademico, con un documento che porta le firme di 117 noti docenti e studiosi di diritto penale e penitenzia­rio da tutt’Italia, e ha come primi firmatari Giovanni Fiandaca dell’Università di Palermo e Massimo Donini dell’Università di Modena e Reggio Emilia, e si rivolge al governo per chiedere «provvedime­nti idonei a ridurre il più possibile il sovraffoll­amento delle carceri italiane».

«Come studiosi — spiega Fiandaca — siamo particolar­mente sensibili a due principi: il primo è l’umanizzazi­one della pena, con un livello accettabil­e di protezione dei diritti dei detenuti, tra i quali prioritari­o il diritto alla salute». I dati parlano di quasi duemila positivi tra detenuti e personali; Fiandaca ricorda l’elevata presenza nelle carceri di soggetti che accusano pluripatol­ogie, con aumento del rischio di mortalità. «Il secondo — aggiunge Fiandaca — è questo: auspichere­mmo che l’emergenza possa riaccender­e i riflettori sul pianeta carcere e indurre il mondo politico a riprendere il cammino delle riforme». (ida bozzi)

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