Addio a Diaconale, «orso di pietra» tra giornali, tv e politica
Con l’applauso corale di tutti i gruppi, la Camera dei Deputati ha ricordato Arturo Diaconale, scomparso ieri a Roma a 75 anni dopo una malattia affrontata con consapevole dignità. La trasversalità del saluto è il riconoscimento allo stile e al retaggio di un appassionato giornalista, uomo politico, dirigente sportivo, consigliere di amministrazione della Rai dall’estate 2015 al settembre 2018.
Diaconale era abruzzese di Montorio al Vomano, fiero delle sue radici (fu prima commissario e poi presidente del Parco nazionale del Gran Sasso). Esordì a Il Giornale di Sicilia ma la sua rotta da giornalista politico liberal-conservatore cominciò nel 1985 a Il Giornale di Indro Montanelli come commentatore di politica interna. Poi il passaggio a Studio aperto, il tg di Italia 1, come caporedattore. Quindi nel 1993 la direzione del settimanale L’opinione, che Diaconale trasformò in quotidiano, L’opinione delle libertà: lasciò la guida soltanto quest’anno dopo 27 anni in cui animò il dibattito su una Casa Laica capace di aggregare i movimenti vicini al centrodestra. Diaconale affrontò anche la tv ideando e conducendo su Rai3 nel 1995 la trasmissione Ad armi pari. In seguito ha partecipato a talk show e dibattiti diventando un popolare volto televisivo.
Importante il suo capitolo politico, l’impegno in Forza Italia e nel centrodestra. Si candidò, senza successo, nel 1996 al Senato per il Polo delle Libertà e nel 2018 per il centrodestra. Ma ha sempre seguito un itinerario autonomo, fondando il Polo Laico nel 2001, contribuendo alla ricostituzione del Partito Liberale Italiano nel 2004.
Diaconale è stato molto attivo anche nel sindacato dei giornalisti. La Federazione nazionale della Stampa parla di «una vita dedicata al giornalismo, sindacalista appassionato, uomo brillante e rispettoso, di rara intelligenza e cultura, nella sua lunga carriera è stato esponente di primo piano della giunta esecutiva della Fnsi negli anni 80 e segretario dell’Associazione stampa romana». Nel mondo sportivo, Diaconale è stato il responsabile della comunicazione della Società sportiva Lazio dal 1° agosto 2016 fino alla sua morte.
Il saluto più bello e significativo è quello della sua famiglia: «Un uomo immenso. Un marito amorevole. Un papà unico. Un vero orso di pietra, per il quale la cosa più importante era aiutare gli altri. Il tuo esempio, la tua passione ed il tuo amore non ci lasceranno mai, anche se ci mancherai tantissimo».