L’agenda del Corriere: il 2021 in dodici parole
a 6,90 euro più il prezzo del quotidiano
L aprima parola è Samfundssind. Letteralmente «mentalità sociale». Un termine danese che la pandemia ha reso popolare in quelle contrade e che nella nostra lingua non ha equivalenza. Forse si potrebbe usare l’espressione «senso civico», «ma intanto le parole sono due e sanno di sermone moraleggiante», avverte Massimo Gramellini, prima di indicare la sfida per il 2021: «tradurla in italiano. E metterla in pratica, magari».
La seconda è Immunità. «Assomiglia alla pace. Che arrivi con un vaccino, dal gregge, per una mutazione invisibile a noi non importa: basta che sia al più presto», scrive invece Paolo Giordano.
E poi, ancora, Azzurro. «Come il cielo quando fa bel tempo, come la normalità ritrovata», nella speranza di Beppe Severgnini che, immaginando la storia a colori, si auspica dopo un 2020 verde (mascherine, camici, ospedali, la primavera dalla finestra) un 2021 nel colore della serenità. E Rispetto, «per gli altri; che è sempre anche rispetto per se stessi» (Aldo Cazzullo). Confine («Traccia una ripartenza», Barbara Stefanelli). Incertezza («Nel 2020 ha fatto raddoppiare il risparmio delle famiglie», Francesco Giavazzi). Viaggi («Se li ami, restare blindati in casa è stato un tormento», Gian Antonio Stella).
Sono dodici le parole chiave scelte per il 2021 e commentate dalle firme del Corriere della Sera. Le altre sono Onde («come le pandemie», Lucrezia Reichlin), Giovinezza (nel racconto «di madre» di Teresa Ciabatti), Immaginazione («il motore più potente del corpo», Dacia Maraini), Invisibili («come i virus», Silvia Avallone) e Discernimento («per decidere da che parte andare», Susanna Tamaro) e scandiranno l’«Agenda 2021» realizzata dal quotidiano in collaborazione con Edison e per la prima volta in edicola con il Corriere domani, ma disponibile per due mesi a 6,90 euro oltre al prezzo del quotidiano.
A introdurla, il saluto del direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana. «Il 2020 è un anno che ci ricorderemo sempre — scrive —. Un virus nuovo, senza cure efficaci e vaccini, ha travolto la nostra quotidianità. Ci ha fatto scoprire fragilità e piangere per i tanti italiani che ci hanno lasciato. Non sappiamo ancora come sarà questo 2021. Perché tante cose cambieranno. Per ciascuno di noi e per tutto il Paese la fiducia è l’unico seme che può riempire questa agenda di progetti e desideri». Nell’«Agenda 2021» troverete le dodici parole utili per capire il nostro tempo con la consapevolezza che — se cariche di significato e dunque di forza — possano avere il potere di cambiare, letteralmente, il mondo (non è un caso che il giurista e accademico Gustavo Zagrebelsky abbia incluso nel suo ideale decalogo dell’etica democratica anche «la cura delle parole»). E dodici prime pagine storiche del quotidiano, testimonianze di grandi eventi, proiettate nell’attualità da altrettanti giornalisti e collaboratori del quotidiano. Dal primo numero del Corriere del 5-6 marzo 1876, con un’analisi del vicedirettore Venanzio Postiglione, ai giorni nostri con la strage dei migranti a Lampedusa dell’ottobre 2013 (commentata da Fiorenza Sarzanini), passando attraverso il commiato dal Corriere di Luigi Albertini, nel 1925 (Antonio Carioti), la nascita della Repubblica (Antonio Polito), lo sbarco sulla Luna (Giovanni Caprara), la morte di Marilyn (Maria Luisa Agnese), l’elezione di Wojtyla (Massimo Franco), il trionfo dell’Italia al Mundial 1982 (Mario Sconcerti), la caduta del muro (Mara Gergolet), la nascita dell’euro (Nicola Saldutti), l’attentato alle Twin Towers (Pierluigi Battista) e l’elezione di Obama (Paolo Valentino).
Pagine da leggere e parole sulle quali riflettere, strumento privilegiato della circolazione delle idee (che tutti usano, ma spesso «male», come sosteneva il poeta greco Ghiannis Ritsos —; al poeta tocca il compito di restituire loro valore). Un’agenda da sfogliare giorno per giorno per affrontare con più consapevolezza (e serenità) l’anno che verrà. In apertura, una vignetta satirica di Emilio Giannelli, mentre la copertina è opera (esclusiva) di Fabio Sironi, illustratore dal 1987 del Corriere. Soprattutto, un’agenda da vivere e riempire, nelle sue pagine bianche, di appunti — è l’augurio del direttore Luciano Fontana — «intorno ai sogni che si realizzano».