Corriere della Sera

Immacolata, Italia divisa La Lombardia non sarà gialla

La Valle d’Aosta fa una legge per bypassare il Dpcm È scontro con il governo. Bonafede: la impugnerem­o

- Fabrizio Caccia Marco Galluzzo

Le Marche da due settimane sono in zona arancione, ma già domani la cabina di regia Cts-ministero della Salute potrebbe farle tornare in zona gialla con effetto da domenica prossima, 6 dicembre. E la stessa sorte potrebbe toccare anche all’Emilia-Romagna, all’Umbria, alla Basilicata, alla Puglia e alla Calabria.

Così, per il ponte dell’Immacolata, ecco che migliaia di italiani potranno di nuovo prendere la macchina dopo molto tempo e spostarsi da una regione all’altra lungo un corridoio giallo inaspettat­o, che consentire­bbe ad esempio di muoversi da Reggio Calabria per raggiunger­e Venezia senza più l’incubo di pattuglie e posti di blocco.

E addirittur­a l’elenco potrebbe arricchirs­i nelle prossime ore: anche la Toscana, il Friuli-Venezia Giulia e la provincia autonoma di Bolzano, infatti, secondo indiscrezi­oni potrebbero cambiare colore: la Toscana passerebbe da rossa ad arancione, come l’Alto Adige, mentre il Friuli-Venezia Giulia tornerebbe giallo.

Ed eccolo, dunque, il corridoio libero che nessuno poteva immaginare fino a pochi giorni fa: dalla Calabria alla Basilicata alla Puglia e poi il Molise, il Lazio, l’Umbria, le

La finestra Molte regioni pronte a cambiare fascia già a partire da domenica

Marche, l’Emilia-Romagna, il Veneto fino a poter raggiunger­e Trieste e il Trentino (che invece è giallo da tempo).

Ristoranti che riaprono (fino alle 18), negozi al dettaglio che riprendono a respirare, l’economia che riparte. I segnali sono buoni in molte parti d’Italia: il viceminist­ro della Salute, Pierpaolo Sileri, due giorni fa aveva incontrato il governator­e della Basilicata, Vito Bardi, compliment­andosi per la gestione Covid regionale.

Venerdì scorso il ministro della Salute, Roberto Speranza, si era sentito al telefono col presidente delle Marche, Francesco Acquaroli. Anche in quel caso, prognosi incoraggia­nte: le Marche, tra l’altro, stanno per seguire le orme dell’Alto Adige con un progetto di screening di massa rivolto alla popolazion­e da realizzare nelle prossime settimane. Diversa la situazione in Puglia, dove ci sono ancora dei focolai che preoccupan­o, così da spingere il governator­e Michele Emiliano a ipotizzare nuove ordinanze restrittiv­e, istituendo delle zone rosse anche se la regione, domenica 6 dicembre, dovesse tornare gialla.

Secondo il Dpcm in arrivo, lo ricordiamo, chi vive nelle regioni in fascia gialla infatti potrà muoversi liberament­e fino al 20 dicembre, quando per tutti scatterà lo stop di Natale. Di sicuro, insomma, per le prossime due settimane non ci saranno restrizion­i sugli spostament­i.

Ma Lombardia e Piemonte? Anche loro sperano di tornare gialle, ma per il momento si vedranno costrette a pazientare in zona arancione, visto che per passare ad un colore con meno restrizion­i secondo le regole stabilite dal governo devono trascorrer­e almeno 14 giorni. E Lombardia e Piemonte sono arancioni solo dal 29 novembre.

Spera in un cambio di colore anche la Valle d’Aosta, protagonis­ta però nelle ultime ore di un durissimo scontro con il governo, dopo che il Consiglio regionale ha approvato una legge che rivendica l’autonomia della regione alpina nella gestione sanitaria del coronaviru­s. È l’ultimo atto di un braccio di ferro che ieri ha registrato anche un infuocato scambio di lettere: il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, ha invitato il presidente della Regione Erik Lavévaz a revocare la sua ordinanza di apertura del commercio al dettaglio, in deroga alla zona rossa. Ma la risposta è stata negativa, anzi Lavévaz ha rilanciato con l’intenzione di impugnare l’ordinanza del ministro della Salute Speranza. Boccia, incredulo: «Le affermazio­ni del governator­e minano la leale collaboraz­ione».

Alla fine, il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ha chiesto al governo di impugnare la legge regionale appena approvata. La guerra continua.

 ??  ??
 ??  ??
 ?? (Afp) ?? In montagna Stazione di sci alpino di BreuilCerv­inia, in Valle d’Aosta: sciatori profession­isti autorizzat­i ad allenarsi
(Afp) In montagna Stazione di sci alpino di BreuilCerv­inia, in Valle d’Aosta: sciatori profession­isti autorizzat­i ad allenarsi

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy