«Macché rischi Tanto il governo non può cadere C’è il virus»
Andrea Colletti ha una sola corrente, la sua. Lo si è visto sul taglio dei parlamentari, cavallo di battaglia del Movimento: ha detto no, lasciando di stucco i vertici, che lo hanno sospeso per due mesi: «Non ho capito cosa voglia dire, però, questa sospensione». È uno dei firmatari della lettera: «Il Mes non va bene. Favorisce i mercati e il downgrading del debito». Basta non usarlo, no? «È come se tu fossi in mezzo al mare e ti dicessero: vai con la tua barchetta, lì troverai un’ancora. Io dico: meglio andarci con una barca che regge il mare, no?». Potendo sì, ma comunque non rischia di far cadere il governo con il no sul Mes? «Nel bel mezzo della pandemia e della legge di bilancio?
Non cadrà un bel niente. E se anche cadesse, il Parlamento non si può sciogliere». Non sarebbe un bel modo per continuare, però. «Guardi Forza Italia. Fa politica: ha deciso di votare contro perché vuole che ci spacchiamo, così da contare di più». E infatti: così non fate il loro gioco? «Bisogna mettere un punto contro il Mes». Crimi era favorevole. «Capisco la realpolitik. Ma non c’è dialogo. E con tutto il bene che voglio a Crimi, è un finto vertice. Non che quando c’era Di Maio ci fosse tutto questo gran dialogo». Fare la faccia cattiva è stato necessario per smuovere le acque, dice: «Ha visto che è stata subito convocata una congiunta?». Alcuni dei firmatari voteranno no alle modifiche del decreto Salvini sull’immigrazione: «Anch’io. Rischia di essere una marchetta ideologica uguale e contraria a quella leghista. A idiozia aggiungiamo idiozia. Rischiamo di avallare una marea di permessi speciali per immigrati, che poi diventeranno permessi di lavoro. La sicurezza resta un problema».