Corriere della Sera

Il mago delle diete che ringiovani­va vip e politici Ospitò insieme Boschi e Berlusconi

HENRI CHENOT AVEVA 77 ANNI Le tisane per Andreotti e Rosy Bindi

- di Maria Teresa Veneziani (chenot.com)

Èvanitoso? «La vanità di solito è una maschera che nasconde problemi», rispose sereno. «Il segreto del benessere è interessar­si agli altri, mai guardarsi troppo l’ombelico». Era così Henri Chenot. Un uomo burbero dallo sguardo dolce che non ha mai perso il timone. Dire la verità guardando la gente dritta negli occhi. Ha curato i potenti, ma con la stessa identica passione si metteva a disposizio­ne di chi gli chiedeva un aiuto, per dimagrire, certo, o per qualche acciacco, perché Henri era autodidatt­a, ma aveva davvero studiato tutti quei libroni che affollavan­o ordinatame­nte gli scaffali in noce scuro del suo studio.

Henri Chenot è morto martedì 1° dicembre a Lugano, all’età di 77 anni, dopo lunga malattia. A dare la notizia, sono stati la moglie Dominique, e i due figli — Caroline di 37 anni e Nicola di 42 — con un post su Instagram: «Henri era un leader creativo, un marito e un padre amorevole e devoto. Nella vita pubblica era conosciuto come un visionario. Era un uomo eccezional­e e la sua straordina­ria passione, il talento, hanno avuto un enorme impatto sia sulle cure preventive sia su quelle di ringiovani­mento; la sua intuizione sarebbe diventata l’origine di un movimento per il benessere di fama mondiale».

Aveva elaborato la dieta detox, quello che in tutto il mondo è noto come il metodo Chenot. Nell’Hotel Palace di Merano aveva messo a stecchetto vip della prima e seconda Repubblica. Con lo stesso rigore schietto, da Giulio Andreotti a Ciriaco De Mita e Giuseppe Ciarrapico, da Silvio Berlusconi a Romano Prodi, dal kazako Nursultan Nazarbaev all’azero Ilham Aliyev, dagli emiri del Qatar agli oligarchi russi al potere con Vladimir Putin. Tanti gli aneddoti: un paio d’anni fa, al momento di prenotare, Maria Elena Boschi fu avvisata dallo staff di Chenot che nello stesso periodo sarebbe stato ospite anche Silvio Berlusconi (no problem...). Gli piaceva ironizzare. Nel libro Le sorgenti della salute, Andreotti veniva associato a «una macchina cilindrata 1000, colore grigio», adatto a una tisana al tarassaco e timo, mentre Rosy Bindi poteva depurarsi con ortica bianca, salvia e menta piperita. Tra i personaggi, Luciano Pavarotti che chiese all’amico Henri di aiutarlo a perdere peso prima del tour in America, Naomi Campbell, Flavio Briatore, Zinédine Zidane, Cristiano

Ronaldo, Renzo Rosso, Monica Bellucci, Irina Shayk, Francesco Totti con Ilary. Anche Lucio Dalla si affidava a Chenot, come Diego Maradona, che nel 2009 proprio durante un soggiorno di cure a Merano dovette consegnare alla Guardia di finanza i suoi amati orecchini per una serie di guai con il Fisco italiano.

Recentemen­te «il nutrizioni­sta dei vip», come lo definivano i francesi, aveva dato l’addio — amaro — a Merano per trasferirs­i in Svizzera, allo Chenot Palace Weggis, sulle rive del Lago di Lucerna, per una nuova avventura, sempre supportato dalla sua amatissima Dominique. Dopo aver fondato l’Espace Chenot dentro l’ospedale di Cannes, nel 1980 era approdato a Solda, paesino di montagna ai piedi dell’Ortles, dove arrivarono Michael Jackson e Maradona, speditogli dal presidente del Napoli Ferlaino. In Alto Adige Chenot aveva costruito la sua fortuna, prima a Villa Eden e poi all’Hotel Palace. Si era convinto che dimagrire male è peggio che restare grassi. Affermava che l’antiaging non esiste, semmai gli effetti dell’età si possono rallentare scegliendo una vita sana. Catalano, ma francese d’adozione, ricordava che i suoi genitori erano immigrati e poveri. «Da bambino mi nascondevo sotto il tavolo a leggere. Alle elementari ero il primo e mi apostrofav­ano “spagnolo di m...”.

Ma invece di arrabbiarm­i, ridevo». Forse stava già covando quella filosofia zen che lo ha portato a studiare senza sosta la medicina cinese. Aveva coniato un termine in cui condensava 40 anni da equilibris­ta fra discipline occidental­i e taoismo: «Biontologi­a», «una visione olistica dell’uomo». Era fiero di essere stato chiamato a Pechino a parlare di agopuntura.

Tornava burbero nel far spegnere i cellulari ai potenti: «Non c’è detox fisico senza detox mentale, cosa sei venuto a fare?». Il mondo lussuoso nel quale l’ha portato il lavoro non aveva scalfito la sua umanità. «La dieta? Se vado da amici non rinuncio a un buon pasto. La vita è fatta anche di piaceri».

 ??  ?? Nel 1994 Henri Chenot, 77 anni, origini catalane e francese di adozione, assieme a Zinédine Zidane, Flavio Briatore e Reinhold Messner al Palace Merano Espace. Chenot era considerat­o un guru della biontologi­a e uno dei massimi esperti al mondo di alimentazi­one
Nel 1994 Henri Chenot, 77 anni, origini catalane e francese di adozione, assieme a Zinédine Zidane, Flavio Briatore e Reinhold Messner al Palace Merano Espace. Chenot era considerat­o un guru della biontologi­a e uno dei massimi esperti al mondo di alimentazi­one

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy