Corriere della Sera

L’addio a Sara Melodia, mente delle fiction di successo

- Emilia Costantini

«Caro Angelo custode, sono suor Angela, quella che non si fa mai i cavoli suoi. Ti avverto che sta arrivando in cielo una mia amica: è quella piccolina, con il telefono sempre in mano e una faccia di perenne disgusto per lo sporco. Si chiama Sara e adesso sono cavoli tuoi. È intelligen­te, testarda, coraggiosa e, tempo due giorni, avrà organizzat­o la tua vita».

Trattenend­o a stento le lacrime, Elena Sofia Ricci legge la sua orazione funebre in memoria di Sara Melodia, grande sceneggiat­rice, direttore editoriale di LuxVide che, a soli 46 anni, dopo aver a lungo combattuto contro il tumore, si è spenta domenica scorsa, lasciando il marito Lorenzo, i suoi tre bambini e un enorme vuoto nei suoi compagni di lavoro.

La cerimonia religiosa si è svolta ieri nella basilica romana di Sant’Eugenio, alla presenza di tanti amici, colleghi, registi e attori: tra gli altri, oltre a Elena Sofia, Raoul Bova e Daniele Liotti. Verrà sepolta al cimitero del Verano in una tomba accanto alla beata Chiara Corbella Petrillo.

«Eravamo i piccoli della Lux, Sara ed io, quando ancora presidente era mio padre Ettore Bernabei - dice Luca Bernabei, presente alle esequie con la sorella Matilde - Piccoli nel senso di giovani, con meno esperienza. Ma quando l’ho guardata, ho capito che lei era diversa dagli altri: aveva un talento ineguaglia­bile e ho capito che sarebbe stata la mia colonna».

E infatti Melodia ha firmato importanti produzioni nazionali e internazio­nali: tra le tante, Coco Chanel, Guerra e Pace, Don Matteo, I Medici, Diavoli Doc- Nelle tue mani.

«Sara era veramente la regina della television­e italiana continua Luca - Parlavamo, scrivevamo, a volte litigavamo: sapeva essere di una dolcezza infinta, ma anche cattivissi­ma. Sul lavoro non aveva pietà. Accettava l’errore, perdonava, ma sapeva sostituire e cacciare se necessario. Aveva una dote rara, diceva sempre la verità. Non so se sono pronto, ma so che farò di tutto per esserlo. E laddove non riuscirò, lei mi aiuterà dal cielo».

La cerimonia è stata accompagna­ta da canti e preghiere con forte commozione generale. Ed Elena Sofia conclude, senza riuscire a trattenere le lacrime: «Caro Angelo, vai da Sara e stringila forte, dille di non avere paura e tirale su il bavero del cappotto, spesso ha freddo al collo, preparale un piatto di pasta abbondante e dille che il dolore è passato, ora può riposare».

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Serie Elena Sofia Ricci nella serie «Che Dio ci aiuti» della LuxVide

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