Diritti e lavoro per i disabili, una serata di musica in tv
Sostenere le fragilità. Promuovere i diritti e il benessere dei disabili. Sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi dell’integrazione e dell’inclusione delle persone con disabilità. Proporre una visione diversa del sociale.
A dare voce a queste istanze è lo speciale «O anche no. Il lavoro è di tutti», in onda stasera alle 23 su Rai2. A condurre la serata da Roma sarà Paola Severini Melograni: con il disegnatore Stefano Disegni presenterà gli ospiti, tutti intervenuti a costo zero. «Saranno tanti, tantissimi — esclama la conduttrice —. Ad aprire la trasmissione sarà una bella sorpresa “a schiaffo”, preparatevi. E poi 40 personaggi: da Marlee Matlin, unico premio Oscar sordo nella storia, miglior attrice per il film Figli di un dio minore, a Carlo Verdone che suonerà la batteria con i Ladri di carrozzelle, ad alcune delle nostre “scoperte”: Andrea Paris, vincitore di “Tú sí que vales”, il cantautore Daniele De Gregori; Rebecca Zoe De Luca, la nostra editorialista, prima allieva disabile dello storico liceo Berchet di Milano. A lei voglio dedicare il programma».
Verdone, prosegue Severini, «racconterà anche alcuni aneddoti di Perdiamoci di vista, commedia del ’94 con Asia Argento nei panni di
Arianna, una giovane che vive sulla sedia a rotelle. E ancora, tra gli ospiti: Katia Ricciarelli, Alessio Boni, Omar Pedrini, Niccolò Agliardi, lo chef Massimo Bottura, Livia Pomodoro, dalla cui “casa”, il Teatro No’hma di Milano, proporrà una riflessione su paura e prudenza, temi attuali in questi tempi difficili. E, per la prima volta in tv, ogni canzone sarà interpretata in diretta da una LIS performer, che “canterà” con il corpo». Non sarà solo una serata di festa. «In trasmissione avremo i segretari generali dei sindacati italiani. Con loro parleremo di miglioramento del sistema sociale: la disoccupazione rappresenta una forma di emarginazione e a pagarne le conseguenze sono i più deboli. In particolare le persone con disabilità: solo il 31,3% ha una occupazione».
Sono passati 39 anni da quando le Nazioni Unite hanno proclamato quella di oggi come la Giornata internazionale delle persone con disabilità: cosa è cambiato? «Dopo tante battaglie sociali, che nel decennio 1970-1980 hanno visto la realizzazione di molte “leggi di civiltà” — l’abolizione delle classi speciali per gli alunni disabili; il collocamento obbligatorio della disabilità nel lavoro; l’abbattimento delle barriere architettoniche — c’è stato come un “arretramento”. Per questo è importante che il Servizio pubblico segni un cambio di passo, proponga una nuova visione di cittadinanza».