La Juve ha il gol facile
Domata agevolmente la Dinamo Kiev ora a Barcellona per il difficile primato Chiesa, Ronaldo e Morata si trovano e vanno a segno CR7 fa il suo 750° colpo e lancia la sfida a Messi
Non ci sono partite inutili in Europa per il Ronaldo Football Club: persa, per un riposo concordato con l’allenatore, l’occasione di segnare il suo gol numero 750 in un anonimo sabato nel Sannio, Cristiano fa cifra tonda nel giardino di casa sua, la Champions, dove la contabilità sale a 132: raggiungere gli 805 gol di Josef Bican e diventare il miglior marcatore della storia nel giro di un anno solare è un obiettivo reale per il portoghese, che proprio ieri celebrava il dodicesimo compleanno del suo primo Pallone d’Oro. E tra una settimana, a nove anni dall’ultima volta in Europa, ritorna il duello con Leo Messi al Camp Nou: alla Juve però dopo il pesante 2-0 dell’andata serve vincere segnando tre gol a Barcellona.
Il gol di Ronaldo è un semplice tocco sulla linea di porta per il 2-0 ed è una parentesi da ricordare tra il primo squillo in bianconero di Chiesa e il sesto di Morata in questa Champions (record personale): se questo non è un tridente classico, gli assomiglia parecchio, anche come pericolosità.
Ma siamo ancora nella fase di rullaggio della nuova Juve, già qualificata agli ottavi dalla scorsa partita (nel girone più semplice degli ultimi anni) ma alla ricerca di risposte concrete dopo il brutto pareggio di Benevento che l’ha spinta a 6 punti dal Milan. Stavolta la squadra di Pirlo non si affloscia nella ripresa e arrotonda come si deve un risultato che poteva essere rimpolpato già in precedenza.
Al primo gol di Chiesa, che arriva a 20 anni e 256 giorni dall’ultimo segnato dal padre
Enrico in Champions, si aggiungono una traversa colpita da Ronaldo e altre due grosse occasioni sottoporta: Bushchan para su Mckennie e poi su Morata. Il vantaggio, ampiamente meritato, arriva con Morata, che scarica per il cross di Alex Sandro da sinistra: la curva del pallone è in uscita rispetto alla porta e Chiesa deve saltare con una torsione notevole per girarla in rete, con la complicità in questo caso del portiere.
La Juve rischia qualcosa ma Szczesny vigila su un «buco» di De Ligt e poi su un tiro da fuori sempre di Tsygankov. Al di là del gol, Chiesa conferma di essere efficace accentrandosi da destra, anche senza la spinta di Cuadrado. Con il colombiano a riposo la spinta da dietro è delegata tutta ad Alex Sandro, che dopo lo stop comincia a carburare. Ma è sempre l’azzurro a lasciare il segno con un’altra accelerazione (cross, rimpallo tra il portiere e Morata e Ronaldo appoggia in rete) e poi con la costruzione del 3-0 di Morata. Sotto la montagna di gol di Ronaldo qualcosa di interessante si muove.