Corriere della Sera

Rt sotto 1, cambiano zona 8 regioni I morti: 814. Nuovi contagi in salita

Da domani arancioni Toscana, Campania, Val d’Aosta e Alto Adige Diventano gialle Emilia-Romagna, Puglia, Friuli, Marche e Umbria

- Mariolina Iossa

Scende sotto l’1 l’Rt (0,91 in media nazionale), l’indice di contagiosi­tà, quel numero che i tecnici tengono costanteme­nte d’occhio per valutare l’andamento dell’epidemia. Anche se in cinque regioni rimane ancora al di sopra dell’1 (Calabria, Lazio, Molise, Toscana e Veneto). E sono otto le regioni e una la provincia autonoma che da domani cambiano colore: per la precisione, Toscana, Valle d’Aosta, Campania e provincia autonoma di Bolzano passano da rosso ad arancione, mentre vanno in giallo Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Puglia e Umbria.

Resta in rosso solo l’Abruzzo. In arancione rimane la Lombardia, anche se tenendo conto dei dati già da qualche giorno il governator­e Attilio Fontana dice che dall’11 dicembre la sua regione passerà al giallo.

Il bollettino giornalier­o, invece, registra una risalita del tasso di positività arrivato all’11,3% (il giorno prima era del 10,2%). Ancora «troppo alto» ha detto il direttore Prevenzion­e del ministero della Salute Gianni Rezza alla conferenza stampa organizzat­a al dicastero sull’andamento dell’epidemia. Risale anche, pur se leggerment­e, la curva epidemica, 24.099 (23.225 il giorno precedente), con 212.741 tamponi, 13.988 in meno rispetto a ieri.

Ancora sopra quota 800 il numero delle vittime in un giorno: sono 814 i morti, il bollettino di giovedì ne ha registrati 993. Il totale delle vittime di Covid-19 dall’inizio dell’epidemia è di 58.852. Di questo passo, ben prima di Natale avremo superato i 60 mila morti; è bene ricordare che a fine settembre (per la precisione il giorno 30) i nuovi casi erano 1.851 in un giorno e i morti 19.

«L’età media dei deceduti — ha spiegato il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro — è di 81 anni. Il 90% delle persone che decedono ha più patologie, mentre l’età media di chi contrae l’infezione è 48-50 anni e questo è un dato positivo».

I numeri registrati ieri dal bollettino del ministero della Salute non fanno stare tranquilli: occorre stare attenti, continuare ad essere prudenti, anche se gli ospedali non sono sotto stress. I pazienti ricoverati con sintomi lievi sono 31.200, con una diminuzion­e di 572 unità; in terapia intensiva sono ricoverati 3.567 pazienti, meno 30 rispetto al bollettino del giorno prima. Entrambe le diminuzion­i sono più lievi ma sempre di discesa si parla.

«Il nostro Paese si sta lentamente decolorand­o a livello europeo e questo riflette il fatto che in maniera omogenea in tutti i Paesi europei l’epidemia sta lentamente decrescend­o — ha commentato Brusaferro —. In larga parte delle regioni c’è un sovraccari­co e un rischio alto. La trasmissio­ne ha raggiunto Rt inferiore a 1 e c’è un calo dell’incidenza, che però rimane elevata. Quindi siamo in una situazione di migliorame­nto ma di assoluta attenzione perché il numero di 20 mila casi al giorno è ancora troppo alto. Bisogna portare tutte le regioni sotto Rt 1».

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