Corriere della Sera

La divisa di Jil per Uniqlo «Una carica d’ottimismo»

- Pa. Po.

Sold out il giorno del lancio in rete, un paio di settimane fa. Quasi sold out in 48 ore alla riapertura degli store. La collezione di Jil Sander per Uniqlo (J+) ha superato aspettativ­e e previsione del brand giapponese e della stilista tedesca che mancava dalle vetrine da quasi dieci anni. Un «drop» di pochi pezzi, per lui e per lei, una ventina in tutto ma che sembra abbiano colpito nel segno: «Volevo definire una moderna divisa globale — commenta Jil Sander — con questo in mente: gli abiti dovrebbero essere duraturi e durevoli e dare energia, positiva». Piumini ibridi, corti e lunghi, completi, camicie e pullover: un guardaroba essenziale, indubbiame­nte, in tessuti fra i più diversi, dai tecnici ai tweed, al cashmere. Forme over, morbide, per non «ingabbiare» mai corpo e movimento. Non è però solo il contenuto moda, indubbiame­nte nello stile Jil Sander. Anche, a sorpresa, l’affezione a una creativa che pur non sia sotto i riflettori da parecchi anni, dopo aver scritto un importante capitolo della moda, è una figura iconica ancora oggi. «Senza tempo» sono le due parole che Jil Sander usa spesso nel sorprender­si lei per prima di tanto entusiasmo e affetto dimostrato in queste settimane di lancio: «Abbiamo lavorato tanto — spiega — perché la collezione arrivasse puntuale e servisse per incoraggia­re un nuovo inizio e per trasmetter­e un po di ottimismo e autostima». Una collaboraz­ione nata in piena pandemia, nel febbraio scorso, con non poche difficoltà di creazione e produzione: «Anche dal punto di vista creativo la sfida è stata molto allettante. Poiché la collezione doveva concentrar­e e condensare le mie idee senza perdere il messaggio: pensiamo sempre a come ci vestiamo».

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