«Vorrei tanto che la mia famiglia potesse riunirsi a Natale»
Vorrei rivolgermi attraverso il Corriere al presidente del Consiglio. Sono un ragazzo speciale, da ottobre 2019 il Coronavirus ha colpito in Cina, a marzo 2020 è giunto in Italia provocando un lockdown.
In Giappone sono stati educatissimi ma purtroppo è ritornato. L’unico modo per vincerlo ovvero eliminarlo è: portare la mascherina chirurgica e poi cambiarla, lavarsi le mani, sanificarsi con il gel, evitare gli assembramenti e mantenere le distanze. Noi siamo zona arancione, mio fratello Michelino vive e lavora a Roma alla Luiss, lui è zona gialla. Nel frattempo io, i miei genitori e mio fratello ci siamo vaccinati contro l’influenza. Ora aspettiamo il vaccino contro il Coronavirus.
Tra poco sarà Natale. Io vorrei che mio fratello potesse venire a Natale, ho grande nostalgia di mio fratello perché l’ultima volta che siamo stati insieme era il 1° novembre. Mio fratello per me è importantissimo perché con lui ci conto e sostiene la mia esistenza, sarà bravo perché mi darà dei regalini di Natale e soprattutto perché lui voleva me. Inoltre quest’anno è un anno speciale. I miei genitori sono medici, mamma fa la geriatra e papà fa lo pneumologo in un reparto Covid dell’ospedale di Terni. Papà fin da marzo ha lavorato tantissimo e a giugno ha avuto un infarto ma si è ripreso ed è tornato subito dai suoi malati. Il presidente Conte può capire quindi che questo Natale per noi è importante passarlo insieme. Possiamo farci il tampone così magari stiamo più tranquilli. Ma almeno per Natale si faccia in modo di stare insieme. Naturalmente prometto che continuerò con le precauzioni per vincere il Covid. Stringiamo forte i denti e ce la faremo.