«Sostenibilità e innovazione, la spinta della nuova mobilità»
Gibelli (Fnm): la Lombardia? Diventerà una megacity interconnessa
Torneremo a muoverci, come prima. Ne è sicuro il rettore del Politecnico di Milano, Ferruccio Resta, che ieri mattina ha aperto il convegno organizzato da Ambrosetti nella sala Buzzati del Corriere della Sera e dedicato al Futuro della Mobilità. Un incontro, trasmesso dal sito Corriere.it, che ha cercato di disegnare il futuro prossimo della mobilità pubblica e privata in Lombardia, regione che ha saputo fare della interconnessione tra i diversi sistemi di trasporto un modo per interpretare la modernità e le sue esigenze.
«Se guardiamo avanti — ha detto Andrea Gibelli, presidente di Fnm, la società a controllo regionale quotata in Borsa — il futuro sarà caratterizzato dalla presenza delle megacity. Sarà così anche in Lombardia, con una grande città policentrica che avrà in Milano, Bergamo e Brescia i suoi centri nodali a cui si collegheranno tutte le altre città, con una forte interconnessione sia con la linea ferroviaria ad Alta velocità che con l’autostrada A4. Sarà una città diffusa, che coinvolgerà tutti i 10 milioni di abitanti della Lombardia a cui Fnm già adesso sta cercando di dare una risposta moderna sul fronte dei trasporti. Siamo infatti un unicum in Italia, perché con l’acquisizione dell’Autostrada Milano Serravalle, che gestisce oltre al tratto della A7 anche le tangenziali di Milano, abbiniamo la mobilità individuale con quella collettiva, tipica del trasporto su rotaia».
L’integrazione dei servizi sarà il punto nodale. Le megacity del futuro, secondo alcuni studi, saranno cinquanta a livello globale e Milano-Lombardia si candida a essere tra le prime venti, avranno negli aeroporti la via di interconnessione con gli altri grandi centri, come ha sottolineato l’avvocato Giuseppe Bonomi, consigliere delegato di Fnm. E la dimensione verde, la mobilità sostenibile, sarà il catalizzatore di un sistema che necessariamente vedrà nell’information technology un fondamentale pilastro di sviluppo. «Negli ultimi cinque anni — ha sottolineato Fabio Fregi, country manager di Google Cloud in Italia — si sono create più informazioni a livello globale di quanto non sia accaduto nei cinque secoli precedenti. Raccogliere questi dati, interpretarli e gestirli consentirà di prevedere anche le esigenze di mobilità».
L’analisi della domanda è oggi al centro del lavoro che Marco Piuri, direttore generale di Fnm, sta svolgendo, mentre l’utilizzo dei dati focalizza l’attenzione di Armando
Brunini, amministratore delegato di Sea, la società che gestisce gli aeroporti di Linate e Malpensa: «Oggi vola solo il 5 per cento di quanti volavano un anno fa. Ma la situazione tornerà a normalizzarsi. Per allora contiamo di poter sfruttare appieno le opportunità che derivano dalla gestione dei dati: penso al riconoscimento facciale, a percorsi ininterrotti che consentano di superare con facilità tutti i controlli necessari per salire a bordo». Ma per fare questo, ha chiosato Giulio Sapelli dell’Università Statale di Milano, servono capitali pazienti, logiche di investimento con ritorni nel lungo periodo, svincolate dalle pressioni dei bilanci trimestrali.
«Andiamo verso una transizione verde — ha concluso Gibelli — dove le auto saranno sempre più alimentate elettricamente, mentre camion e bus funzioneranno ad idrogeno. Ma soprattutto andremo a recuperare un rapporto con il territorio, assisteremo a una nuova antropizzazione. E questo accadrà rapidamente. Fnm ha investito 1,6 miliardi di euro per 176 nuovi treni, oltre a 160 milioni per altri 14 ad idrogeno. È partito un piano di riqualificazione delle stazioni e vi sarà un’opera di ricucitura del territorio che attraverso una mega pista ciclabile collegherà la stazione di Cadorna con Malpensa. Saranno 72,6 chilometri che saranno pronti per il 2026, in tempo per le Olimpiadi di Milano Cortina». Una tappa importante nella trasformazione verso la megacity lombarda.